La sua seconda stagione in rossonero è appena iniziata ma Malick Thiaw è un punto fermo dello scacchiere difensivo di Stefano Pioli. E parlando a SportsBild il difensore ex Schalke racconta l'attenzione per i dettagli e il modo di difendere nel calcio italiano, pur sottolineando l'impronta europea del suo Milan.

Milan, Thiaw sul gioco difensivo

"Al Milan non giochiamo in modo puramente italiano. Tuttavia, la nostra squadra ama difendere. I tifosi celebrano le azioni difensive come i gol. Pertanto, la difesa viene allenata in modo quasi ossessivo. Ogni dettaglio viene discusso con gli allenatori, ad esempio che devo essere più vicino all'avversario. Modelli? Non proprio, perché sono diventato un difensore centrale solo a 17, 18 anni. Prima di allora ero un centrocampista difensivo. Yaya Touré mi ha sempre affascinato. Era forte, muscoloso, con un buon tiro, eppure tutto sembrava molto facile".

Milan, Thiaw sulla tattica italiana

"Allo Schalke ho imparato molto da Norbert Elgert al Knappenschmiede. Poi ho cercato di imparare da solo, ad esempio studiando gli altri giocatori. Pensavo di essere molto intelligente e di sapere molte cose. Poi sono arrivato in Italia e mi sono reso conto molto rapidamente che ho ancora molto da migliorare. Gli italiani sono molto severi, molto meticolosi. Non importa se hai fatto 15 partite buone: trovano sempre qualcosa che puoi migliorare".