Duvan Zapata è pronto a trascinare il Torino ed i fantallenatori che punteranno su di lui all'asta di inizio stagione: l'attaccante colombiano è stato nominato capitano da mister Vanoli e dallo spogliatoio.

Torino, intervista a Zapata

Di seguito la sua intervista rilasciata ai taccuini de La Gazzetta dello Sport direttamente dal ritiro di Pinzolo:

Sulla fascia da capitano

"Al momento sono io, per quanto accaduto finora sì. Il mister mi ha comunicato questa decisione. Mi prendo la fascia con la responsabilità che ne deriva: spero di essere un leader e un buon esempio. È la prima volta in carriera che ricevo la fascia: è un grande onore, una sincera emozione. Mi dà anche molta responsabilità. È un’emozione nuova, ma io sono uno che ha sempre dato l’esempio. Continuerò a farlo ancora con maggiore forza, anche perché sono il più vecchio. La verità è che non me l’aspettavo, ma intendo la fascia anche come un premio per tutto quello che di buono ho fatto in Italia. Oggi sto iniziando la stagione italiana numero 12, sono tantissime".

Sulle condizioni fisiche

"Sto molto bene, questo è il periodo più difficile dell’anno: si deve fare tanta fatica. Ci stiamo allenando bene, cercando di capire a fondo quello che ci chiede Vanoli. Con il passare dei giorni stiamo sempre più entrando nella proposta di calcio che porta avanti il nostro allenatore".

Sul feeling con Sanabria

"Stiamo lavorando sulle due punte centrali, per avere due riferimenti centrali. Resteremo molto di più nell’area. Con Tonny dal primo giorno c’è stato un gran feeling, un po’ perché siamo sudamericani e un po’ perché parliamo la stessa lingua. Ci stiamo abituando a questo modo di giocare: noi due abbiamo tanti gusti simili, ci piacciono le stesse cose. Tutto questo lo portiamo al campo e diventa molto più facile capirsi".

Su Vanoli

"Mentalmente incide tanto: vuole che non diamo nulla per scontato, anche sulle piccole cose, per alzare il livello mentalmente. Il nostro tecnico si appassiona, le sue squadre giocano bene al calcio: con lui possiamo fare molto bene".

Sul Torino

"Sin da quando mi hanno preso un anno fa, ho sentito una fiducia enorme dal club ed è stato uno dei motivi per cui ho accettato. Mi continuano a dimostrare quanto io sia importante. Devo soltanto ripagare questo calore e tanto amore in campo. Spero di disputare una stagione migliore della precedente".

Sulla nuova stagione

"L’unico obiettivo personale è fare più gol del campionato precedente. Poi per me sono importanti gli obiettivi di squadra: continuare a crescere, fare meglio dello scorso anno. Stiamo lavorando per alzare il livello. È giusto che i tifosi siano ambiziosi, anche noi lo siamo".

E continua: "Chiudere la carriera al Toro? Mi sento ancora molto giovane, per cui non ci penso. Ma non sarebbe una brutta idea".

Sulla Nazionale colombiana

"Ero tra i preconvocati, poi non sono stato chiamato per la Coppa America. Peccato aver perso la finale, pensavo potesse essere la volta buona. Se mi chiamano, alla nazionale non si può dire di no. Spero di farne parte, se non succederà sarò il primo tifoso".