Chiamato ad un solo intervento, su Lazovic servito in profondità da Colley, sceglie bene il tempo d'uscita e chiude lo spazio. Per il resto guarda da spettatore.
- Miguel Veloso rig 8’
- Vlahovic rig 19’
Chiamato ad un solo intervento, su Lazovic servito in profondità da Colley, sceglie bene il tempo d'uscita e chiude lo spazio. Per il resto guarda da spettatore.
Non è una gran giornata per gli esterni della Fiorentina, che mettono insieme poche cose buone. Lui non fa eccezione anche se rispetto ai compagni prova a metterci un po' più di grinta, un po' più di voglia, qualcosa che faccia vedere che è in campo.
Non è una gran giornata per gli esterni della Fiorentina, che mettono insieme poche cose buone. Lui non fa eccezione anche se rispetto ai compagni prova a metterci un po' più di grinta, un po' più di voglia, qualcosa che faccia vedere che è in campo.
Il rigore per il Verona lo vede suo malgrado protagonista. Ma anche ammettendo che non ci sia il penalty, resta una partita in cui non imbrocca un cross neanche per sbaglio. Anzi, in realtà solo uno per la testa di Vlahovic.
Un po' più di verve rispetto a Venuti ma nulla che possa fare far rimpiangere una scelta diversa nella formazione iniziale. Giusto qualche cross in più, comunque preda facile dei difensori gialloblu.
Un po' più di verve rispetto a Venuti ma nulla che possa fare far rimpiangere una scelta diversa nella formazione iniziale. Giusto qualche cross in più, comunque preda facile dei difensori gialloblu.
Alla fine risulta l'attaccante più pericoloso dei suoi, con il colpo di testa che finisce di poco a lato nel finale. Ci sono dei meriti nella partita non positiva di Zaccagni.
Dalle sue parti la Fiorentina non ci va praticamente mai ma non è che lui faccia tanto per farsi vedere. Il paragone con Jorgensen, almeno per la partita di oggi, grida vendetta.
Vero che l'attacco del Verona non è particolarmente brillante, però il capitano viola risponde sempre presente. Toglie Salcedo dalla partita e copre bene le incursioni degli altri.
Partita di buona sostanza, anche se con qualche affanno quando si è trovato di fronte avversari più rapidi di lui. Una prestazione con la quale ha fatto capire a Prandelli che può contare su di lui.
Ha il compito di aiutare Ribery nella manovra offensiva operando sulla trequarti ma di fatto si vede pochissimo. Pochi palloni giocati, pochi movimenti senza palla, troppi duelli persi.
Più vivace di Bonaventura (ci voleva poco, va detto), prova a combinare qualcosa di buono per i suoi muovendosi tra le linee e cercando di innescare i compagni. Non ci sono grandi effetti dalle sua giocate ma almeno ci prova.
Più vivace di Bonaventura (ci voleva poco, va detto), prova a combinare qualcosa di buono per i suoi muovendosi tra le linee e cercando di innescare i compagni. Non ci sono grandi effetti dalle sua giocate ma almeno ci prova.
Lontanissimo parente - anzi forse non è neanche della stessa famiglia - del giocatore ammirato ad inizio stagione. Un errore dopo l'altro, incapace anche solo di imbeccare un compagno. L'unica cosa positiva del suo pomeriggio è che non tira indietro dal lottare sui palloni vaganti.
Lontanissimo parente - anzi forse non è neanche della stessa famiglia - del giocatore ammirato ad inizio stagione. Un errore dopo l'altro, incapace anche solo di imbeccare un compagno. L'unica cosa positiva del suo pomeriggio è che non tira indietro dal lottare sui palloni vaganti.
Nel piattume generale della Fiorentina l'ex di turno prova a differenziarsi alzando il ritmo, cercando qualche giocata in verticale, facendosi vedere anche in area. Nulla di clamoroso, intendiamoci, però almeno non si arrende al mortorio.
Se qualcuno sa dirci con certezza che il francese è sceso in campo oggi all'Artemio Franchi mandi una mail alla redazione. Ma vogliamo prove tangibili, altrimenti restiamo dell'idea che la sua presenza oggi sia una leggenda metropolitana.
Trasforma con freddezza il rigore che lui stesso si è procurato, lotta come un leone con la difesa del Verona e lo fa praticamente da solo, cala nell'ultima parte di gara ma ci mancherebbe altro che non lo faccia visto quanto ha corso e sudato.
Prova il 3-5-2, prova a cambiare uomini, prova le due punte: non riesce a cavare un ragno dal buco dalla sua squadra.
L'unico momento di pathos glielo regala Milenkovic verso la fine. Per gli altri minuti della partita si gode un pomeriggio di tranquillità senza dover tirare fuori il meglio del repertorio.
Venuti e Lirola non gli danno troppi grattacapi e allora ha buon gioco nello spingere con regolarità sulla corsia mancina. Anche se il meglio di sè lo dà in fase difensiva, con un paio di diagonali di spessore.
Di fronte ha prima Barreca e poi Biraghi, entrambi non in giornata strepitosa. Eppure resta bloccato senza spingere più di tanto, come invece sarebbe nelle sue corde.
Come il collega di reparto Dawidowicz, ha gioco facile nel togliere dalla contesa il suo dirimpettaio ovvero Bonaventura. Qualche difficoltà in più ce l'ha con Callejon ma nulla che vada a scalfire il giudizio complessivo sulla sua gara.
La sua non sarebbe una brutta partita però l'intervento su Vlahovic che causa il rigore dell'1-1 è quantomeno avventato. Inevitabilmente pesa nell'economia della partita gialloblu e di riflesso anche sulla sua.
Entra nel secondo tempo ed è tra i migliori dei suoi e della sfida. Partita di esperienza su Vlahovic, che da quanto entra in campo l'ex Sassuolo fa molta più fatica.
Per lo più si prende cura di Ribery e lo cancella totalmente dalla gara. Se poi c'è da duellare con Vlahovic sulle palle alte non si tira indietro. Ogni tanto prova pure la sortita in avanti.
Da solo crea più scompiglio di quanto non avessero fatto i suoi compagni fino al suo ingresso. Sempre attivo, si prende anche qualche licenza personale come quando va alla conclusione dopo una lunga corsa palla al piede.
Non sempre dà l'impressione di trovarsi a proprio agio ad occupare il ruolo di trequartista, ma comunque l'impegno non manca. Pecca però quando ha l'unica vera occasione della partita del Verona, tirando solo in area addosso a Dragowski.
Per quanto il suo apporto in fase di non possesso non viene mai a mancare è in attacco, proprio dove è più necessario il suo aiuto, che viene meno. Qualche dribbling qua e là non bastano per salvare la sua prestazione.
Il rigore trasformato con freddezza mette in discesa la sua partita, che difatti si mantiene su standard piuttosto elevati. La sua esperienza e la sua calma nel gestire le varie situazioni si rivelano essere molto utili.
Nel duello contro Castrovilli la butta sul fisico e spesso ha la meglio. Ma poi la gestione del pallone non è ottimale, anzi perde pure qualche pallone di troppo davanti alla propria difesa.
Il ragazzo ha delle buone qualità, sia nel palleggio che nella lettura delle situazioni, e le mette in mostra nei minuti in cui entra in campo. Gestisce i palloni che riceve con calma e tranquillità, senza sbagliare una giocata.
Pochissime cose buone nei 45 minuti in cui resta in campo: il rigore procurato resta il suo momento migliore e basta per strappare la sufficienza.
Pochissime cose buone nei 45 minuti in cui resta in campo: il rigore procurato resta il suo momento migliore e basta per strappare la sufficienza.
La sua freschezza torna comodo per svegliare l'attacco degli ospiti. è bravo soprattutto nell'offrire sponde e nell'imbeccare i compagni con passaggi di prima.
Ha una marea di assenze, soprattutto lì davanti, e più di tanto non può avere dai suoi giocatori. Ma non smette mai di incitarli, di spronarli, di guidarli. Prende un punto che tutto sommato, viste le premesse, può andargli bene.