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La rinuncia a una prima punta come Milik, tanto talento persino in mezzo al campo con due mezzali dal piede buono al posto di due mediani, un Lozano versione Callejon, un Osimhen vivacissimo nonostante alla fine sia l’unico a non segnare: un Napoli a trazione anteriore per Rino Gattuso, bollato come ‘catenacciaro’ (vero è che dopo 120’ di campionato gli azzurri sono ancora a zero gol subiti, grazie a due clean sheet), ma anche tantissima verve lì davanti.
Napoli, quanta verve nel 4-2-2
Contro il Genoa una formazione super-offensiva per il tecnico calabrese, con un 4-2-4 con tanti giocatori dalla propensione a far male: nonostante il 4-3-3, marchio di fabbrica dell’allenatore ex Milan, sua tutt’altro che in naftalina, stuzzica questo Napoli di Gattuso a tutta fantasia, e con un Lozano così, anche l’infortunio di Insigne (che salterà per il probabile stiramento il big match contro la Juventus e la Nazionale) spaventa meno. Tante le soluzioni a disposizione del tecnico azzurro, grazie anche a un mercato mirato. E con un certo Milik che adesso è diventato un oggetto estraneo: un paradosso che si spiega con un impianto di gioco tutto nuovo, ed esaltante. Tanti gol, porta blindata, un 4-2-4 che per adesso funziona a meraviglia. In attesa, già dal prossimo turno, dell’avversario più probante di tutti.