L'avvio di stagione della Juventus in campionato è stato decisamente positivo con la netta vittoria sulla Sampdoria, ma al di fuori del rettangolo di gioco la situazione per la Vecchia Signora non è altrettanto serena.
Dopo la rescissione del contratto di Gonzalo Higuain, la dirigenza bianconera si è messa a cercare in fretta e furia la punta da regalare ad Andrea Pirlo per completare il proprio reparto offensivo. Dopo una serie infinita di nomi l'attenzione della Juventus si è concentrata principalmente su due nomi: Edin Dzeko e Luis Suarez.
In entrambi i casi la situazione si è andata complicando di ora in ora. A differenza di quanto si pensava in un primo momento, Suarez non era in possesso del passaporto comunitario, così da risultare impossibile da acquistare. Il tentativo di percorrere, anche qui con troppa fretta, l'iter per far conseguire all'uruguaiano la cittadinanza italiana, ha poi portato alle disastrose conseguenze che stanno flagellando le prime pagine dei quotidiani da qualche giorno a questa parte. Tiratasi ufficialmente indietro dalla trattativa per Suarez, la Juventus ha provato ad inseguire la pista Dzeko, ma anche in questo caso c'è stato l'intoppo rappresentato dalla mancata cessione di Milik da parte del Napoli alla stessa Roma, così il bosniaco si è visto costretto, per l'ennesima volta, a disfare le valigie.
Viste sfumare le due ipotesi principali, la Juventus si è gettata a capofitto nel mercato per trovare il suo tanto agognato 9. L'occasione si è presentata, per un caso del destino, proprio grazie a Suarez. Pur di lasciare il Barcellona l'uruguaiano si è accordato con l'Atletico Madrid, così i colchoneros hanno messo sul mercato Alvaro Morata, per altro appena riscattato dal Chelsea. La Juventus non ci ha pensato due volte e con un blitz di poche ore ha riportato in Italia lo spagnolo, facendo contemporaneamente felice anche la sua compagna, la venticinquenne veneziana Alice Campello.
Tornando al rettangolo di gioco bisogna ora capire se Morata sia l'attaccante giusto per completare il pacchetto offensivo della Juventus. La certezza da cui si può partire è che lo spagnolo è un giocatore ben differente da Dzeko e Suarez. Morata è un attaccante che ama giocare in spazi aperti, sfruttando la propria velocità e la buona conduzione palla al piede per affrontare la difesa avversaria con la fronte rivolta verso la porta. Altra giocata "tipica" di Morata è il lavoro di sponda: una passaggio verso il compagno di reparto per poi andarsi a riprendere la sfera alle spalle della difesa avversaria, cogliendola alla sprovvista proprio grazie alla già citata velocità. Negli ultimi anni Morata ha dimostrato però di farsi valere nel gioco aereo, con un ottimo intuito anche sotto porta. Un attaccante completo, non uno specialista, che potrà certamente associarsi a tutti gli altri componenti del reparto offensivo bianconero, anche se, per assurdo, quello con cui potrebbe avere un po' più di difficoltà sembra essere Cristiano Ronaldo.
Morata ed il portoghese hanno già condiviso il campo ai tempi del Real Madrid anche con risultati piuttosto positivi, tra cui si ricordano ben tre 5-0 registrati dai blancos con entrambi gli attaccanti a segno. Tuttavia la presenza di altri giocatori importanti nel reparto offensivo del Madrid ha impedito che i due trovassero molto spazio assieme sul terreno di gioco, con Morata più riserva che titolare, mentre Cristiano, ça va sans dire, era la stella indiscussa delle squadra. I due hanno uno stile di gioco piuttosto simile, entrambi amano cercare il duetto di prima con i compagni di reparto e sfruttare la propria velocità per superare la difesa, quindi potrebbero correre il rischio di non intendersi ed anzi andare a calpestare le stesse zolle del terreno permettendo agli avversari di concentrarsi in un solo punto per bloccare le loro iniziative.
All'apparenza sembra più facile invece la convivenza con Dybala e Kulusevski. Entrambi portati di natura a partire più lontani dall'area di rigore avversaria, potrebbero trovare in Morata il riferimento giusto con cui scambiare negli spazi stretti ed evitare gli interventi dei difensori. La bravura dello spagnolo nel gioco aereo potrebbe inoltre esaltare il lavoro degli esterni, frustrato negli ultimi anni dall'assenza di un centravanti che andasse ad occupare i sedici metri avversari per sfruttare i loro traversoni.
Per lo spagnolo il ritorno alla Juventus sarà certamente un punto di svolta della sua carriera. Arrivato a 27 anni Morata dovrà sbocciare definitivamente per dimostrare a tutti di poter essere la punta titolare di una squadra che mira non solo a dominare in Italia, ma anche a vincere finalmente in Europa. A Pirlo spetterà invece il "difficile" compito di farlo rendere al meglio, come quando erano compagni sul terreno di gioco.