di Luca Tonazzini
Per un calciatore italiano affrontare una sfida all'estero ha sempre un quid di affascinante, specie se, lasciati i confini del Belpaese, si aprono le porte di un campionato prestigioso come quello inglese.
Così Emanuele Giaccherini dopo le importanti stagioni con la maglia della Vecchia Signora ha deciso nell'estate del 2013 di lasciare l'Italia per approdare al Sunderland in Inghilterra. Al termine della prima stagione con la maglia dei black cats il bottino dell'esterno di Talla è abbastanza buono, 24 presenze e 4 reti in campionato, utili per far guadagnare la salvezza al proprio club. Il secondo anno oltremanica però non è altrettanto generoso, anzi, complice l'infortunio subito in avvio di stagione Giaccherini limita il suo apporto a solamente 8 presenze con un mesto 0 nella casella dei gol segnati.
La voglia di rimettersi in gioco e di dimostrare di non essere finito ha spinto però l'ex juventino ad accettare un'altra sfida, impegnativa, come quella di raggiungere la salvezza con la maglia del Bologna. Così Giaccherini è tornato nel calcio che non conta, voglioso di superare i problemi fisici e, perché no, tornare ad indossare la maglia della Nazionale nei prossimi Europei. Anche questa volta l'avvio è decisamente al di sotto delle aspettative, appena 4 le presenze nelle prime 10 giornate, poi l'esonero di Rossi e l'arrivo di Donadoni hanno segnato un punto di svolta nella sua stagione. L'esordio dell'ex tecnico del Parma sulla panchina felsinea è coinciso con la prima timbratura in campionato del numero 17 rossoblu e da quel momento le prestazioni di Giaccherini sono diventate sempre più importanti. Il bottino dei gol realizzati è lievitato fino a 5 marcature nelle 8 presenze sotto la guida di Donadoni, il connubio tra i due sembra funzionare ogni giorno di più, per la gioia di Antonio Conte che non vede l'ora di poter riabbracciare il suo Giaccherinho all'interno del ritiro di Coverciano.