Massimiliano Allegri parla del suo ritorno alla Juventus e delle critiche ricevute da quando è tornato sulla panchina bianconera. Lo ha fatto in una intervista rilasciata a Dazn, spiegando che le critiche "vanno bene e sono ben accette. L’anno scorso abbiamo vissuto una situazione surreale e dall’esterno non conoscendo al completo la situazione dentro è più facile criticare e giudicare. A Empoli 10 minuti prima della partita è arrivata la notizia che ci avrebbero tolto 10 punti ed era definitiva. In quel momento avevo due soluzioni: scegliere di dire cose più leggere o andare forte su un dato di fatto che era la classifica".
Juventus, le parole di Allegri
"Io ho messo davanti la classifica scrivendola in spogliatoio con +3 perché potevamo arrivare davanti al Milan nonostante il -10, Dopo aver perso ad Empoli abbiamo perso le speranze. In quel momento lì ci sono emozioni e stati d’animo. Quando ci hanno tolto 15 punti è stato più facile perché dovevi dare mini obiettivi, potevi dire qualche bugia (ride ndr) e intanto scalavamo la classifica".
Le lacrime di Udine? Dall’esterno mi si vede come se fossi di ghiaccio, in realtà sono una pozza, mi sciolgo molto. A volte quando la sera guardo i film con mio figlio mi emoziono, piango. Mi emoziono molto, sul lavoro devo essere distaccato. A Orlando ho incontrato Matuidi, ci siamo abbracciati e mi sono emozionato. La squadra? Tutti gli anni a fine anno facciamo una valutazione e gli allenatori danno direttive allo staff.
Avevamo una squadra con caratteristiche diverse, quest'anno dobbiamo correre più degli altri, lavorare sui giocatori e sull’intensità della squadra. Alla Juve non bisogna essere spensierati ma lavorare sull’obiettivo. Di Maria? Giocatore straordinario, la palla andava dove gli altri non pensavano di farla passare. Si doveva giocare ai suoi ritmi ma tutti non avevano le qualità di Di Maria”.