Pantaleo Corvino lancia Patrick Dorgu. Il responsabile dell'area tecnica del Lecce, intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport, ha parlato del laterale giallorosso, dichiarando: "Ha le stimmate del campione. Non gli manca nulla". Nel corso dell'intervista, l'uomo mercato dei salentini si è soffermato anche su altri aspetti, in particolar modo sul momento di Dusan Vlahovic.

Lecce, le parole di Corvino su Vlahovic

"Ogni tanto mi manda ancora una maglia, qualche messaggio, ma è giusto e normale così. Ero andato a vedere il Partizan per Milenkovic, ma quando fecero entrare ‘sto ragazzino me ne innamorai, aveva fisicità, destrezza, una qualità insolita per un attaccante con quelle misure. E senso del gol. Chi sa segnare segna sempre. Agii d’anticipo, lo volevano in tanti. I genitori mantennero la parola e con lui riempii l’ultimo posto a disposizione per l’extracomunitario, naturalmente dopo averlo lasciato sei mesi in prestito per farlo diventare maggiorenne. Lo portai nello spogliatoio della Primavera prima della finale col Toro. Gli dissi 'ti faccio debuttare con i ragazzi, tu entra e segna'. 'Tranquillo, direttore, vado e segno'. Vincemmo due a zero, fece doppietta. O forse ne segnò uno solo, comunque alzammo la coppa. Dovresti andare a controllare".

La scelta di Giamapolo

"Adoro gli allenatori che lavorano molto fuori e dentro il campo, e per tantissime ore al giorno. Giampaolo ha una visione e idee nelle quali mi riconosco, e non lascia nulla al caso. Per lui esiste anche la sede. Conosce la realtà nella quale opera, siamo al terzo anno consecutivo di permanenza in A, il più duro. Noi tutti, a partire dal presidente, un entusiasta, sappiamo che dobbiamo fare i conti con la nostra dimensione e con la sostenibilità. Thiago Motta? Ha idee, non segue codici nell’interpretazione delle due fasi e non guarda in faccia a nessuno. Alla Juve come a La Spezia e a Bologna".