È una Roma a caccia di riscatto quella che domani ospiterà il Frosinone in un derby tra squadre che vivono situazioni diametralmente opposte. I giallorossi devono recuperare terreno dopo il pesante ko sul campo del Genoa mentre i ciociari sono tra le rivelazioni di questo inizio di campionato. José Mourinho ha presentato in conferenza stampa il match in programma domani alle 20.45.

Roma-Frosinone, la conferenza stampa di Mourinho

"Vogliamo e dobbiamo vincere, non dobbiamo cercare nessun tipo di alibi. Abbiamo avuto tre partite prima di finire il mercato dove quel punto unico ci ha lasciato in una situazione che penso che a tanti giocatori ha lasciato un peso. Ho pensato che dopo l'Empoli e lo Sheriff quel peso uscisse dalle spalle dei giocatori. Non è andata così con quel pari a Torino che in condizione normale sarebbe un punto positivo dopo una buona partita. A Genova mi aspettavo continuità e non solo. Ma un miglioramento e non è successo.

Se vogliamo di nuovo andare a quello che è successo giovedì, sono successe tante cose. Ma come si riparte? Prima di tutto dobbiamo avere il coraggio di entrare in campo domani, avere il coraggio di accettare una reazione di grande romanismo che può essere un supporto o può essere una manifestazione di scontento. Dobbiamo avere il rispetto per questa manifestazione, positiva o negativa che sia, e avere rispetto per il Frosinone.

Se vogliamo dire cosa sia accaduto, sono successe tante cose, svantaggio, pareggio, di nuovo in svantaggio. Anziché migliorare, abbiamo peggiorato subito. Con Cristante in difesa la squadra ha peggiorato, quando siamo passati a 4 siamo peggiorati ancora, Cristante e Ndicka non hanno mai giocato a 4. Sembrava che potessimo pareggiare, arriva invece il terzo gol su palla inattiva, poi il quarto arriva fuori contesto. Quello che dobbiamo fare è avere il coraggio di entrare in campo e accettare una reazione di grande romanismo che può essere appoggio fantastico oppure una manifestazione negativa, dobbiamo avere il rispetto di queste possibili manifestazioni e avere il coraggio di giocare contro una buona squadra che sta psicologicamente bene. Sarà difficile perché abbiamo una pressione extra, serve avere coraggio anche se abbiamo lavorato solo due giorni. Non c’è molto più da fare se non avere coraggio e personalità, peccato non si giochi oggi".

Mourinho su un eventuale rinnovo con la Roma

"Stiamo parlando di una situazione ipotetica e non mi piace parlare di ipotesi. Se non è successo non ti posso rispondere. Quello che ti posso dire è che tre mesi fa, parliamo di Budapest, c'era quasi un dramma a pensare che io potessi andare via. A Budapest ho detto ai giocatori che sarei rimasto, due giorni dopo abbiamo giocato con lo Spezia, torno in campo e lì ho detto ai tifosi che resto qui. Due o tre giorni dopo ho trovato Dan Friedkin e gli ho dato la mia parola che sei rimasto. Durante il periodo di vacanze ho avuto la più grande, la più pazza offerta di lavoro che un allenatore ha mai avuto nella storia del calcio e l'ho rifiutata per la parola ai mie giocatori, a Friedkin e ai tifosi. Tre mesi dopo sembra che io sono il problema, ma non lo accetto. Non leggo o guardo tv, ma ho amici e collaboratori che mi fa arrivare queste voci. Io non sono il problema. Le cose sono multifattoriali.

Non si può dire nemmeno nelle vittorie il responsabile è quello lì. Lo siamo tutti. Sono tutte piccole cose che succedono in un'azienda o in una squadra. Io ho dato la mia parola e la rispetterò fino al 30 giugno 2024 sono qui a lottare ogni giorno per i giocatori, la proprietà e i tifosi. Solo una persona può dirmi che finisce prima del 30 giugno ed è mister Friedkin. Se non me lo dice sono qui fino a 30 giugno. Io domani non ho paura di entrare in campo ed essere contestato".

La posizione di Cristante e le condizioni di Dybala

“Con Smalling out siamo rimasti in tre in un periodo dove si gioca ogni tre giorni, fai tipo otto partite in un corto spazio di tempo. L’infortunio di Llorente fa parte di Diego, è la sua storia clinica e ci ha messo in difficoltà. Come dicevo prima ad Angelo o a Juric, non è il momento di trovare alibi o incolpare qualcuno, questa è una conseguenza di una situazione del Fair Play Finanziario, è una situazione che già conoscevo e poteva succedere. Con il Genoa, il miglior momento è stato il gol e nel momento che facciamo il gol, sembrava stessimo sviluppando qualcosa ma siamo stati forzati a fare un cambio. Non mi piace parlare individualmente dei giocatori, ma ora Cristante ci dà di più, ha avuto un’evoluzione fantastica, nella velocità di esecuzione, non era propriamente un genio con la palla, ma è diventato più sveglio obiettivamente, è importante per noi. La squadra ha peggiorato quando è passato dietro, poi dopo arriverà la domanda di Lo Monaco se giochiamo a 3 o a 4 che è una domanda normale. Per giocare a 4 possiamo giocarci solo con El Shaarawy e Costa, che sarà convocato.

Se parlate di Dybala, voi dite che sembrava molto stanco in queste due partite, ho un amico che mi rompe sempre a riguardo. Non dovrei parlare di queste cose con voi, abbiamo una partita domani difficile, importante, una pressione extra, dobbiamo giocarla al massimo della nostra potenzialità. Se mi aspetto di più dai giocatori? Sì, mi aspetto di più da me stesso perché sono sempre molto esigente, però mi aspetto anche di più dai giocatori, quando prendo due gol da palla inattiva, io alleno le palle inattive difensive ma non alleno pure la costruzione bassa per aprirsi sulla linea, non ho detto di lasciare Lukaku da solo lì davanti. Mi aspetto di più da me e da loro. Ho una cosa con i giocatori che senti, senti più meno più meno, ma questi ragazzi sono miei amici, io sono amico loro. Non esiste solo empatia di lavoro, c’è empatia fra di noi e questa è una base che non ha prezzo in questi momenti qua. L’allenatore è un uomo solo nei momenti difficili, ma con loro no. Sono un po’ più solo perché a me piace stare solo, mi piace nascondermi, isolarmi qualche volta, ma con i miei giocatori non mi sono mai sentito da solo. Mi aspetto di più in campo, mi aspetto una mentalità, una fame, una responsabilità diversa e anche gente nuova che è arrivata penso che crescerà alla velocità che gli facciamo vedere come siamo noi.

Per darti un esempio, Ndicka come difensore puro e Ibanez mai nella vita, c’è una differenza enorme. Ndicka è più bravo con la palla, ma Ibanez faceva errori con possesso palla e ha fatto errori in partite che non si dimenticano. Con il Genoa abbiamo avuto 7 angoli a favori, su 7 angoli nemmeno una volta abbiamo attaccano prima la palla e come fai a fare gol? Mi aspetto di più dai giocatori e da me stesso, però è più facile dire questo quando c’è amicizia, ho bisogno di più”.