Beppe Marotta, presidente dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport. Il numero uno dei nerazzurri ha commentato la stagione in corso e svelato gli obiettivi del club.
Inter, le parole di Marotta
Di seguito le sue dichiarazioni:
Su Inzaghi
"Ha dimostrato di essere un grande professionista e una persona molto intelligente. È arrivato in punta di piedi nell’Inter, non ha fatto proclami, si è adeguato a un ruolo molto importante ed è cresciuto man mano che otteneva risultati. Uno dei suoi aspetti fondamentali è il riconoscimento di essere un leader di questa squadra e la capacità di inculcare quelli che sono i concetti vincenti: la cultura del lavoro, il senso di appartenenza, la grande passione verso questo sport. Tutte queste componenti, supportate dal lavoro del management societario ha fatto sì che si creasse una simbiosi che ci ha portati, direi, abbastanza lontani“.
Sulla lotta scudetto
"Credo che la griglia sia sempre la stessa perché oggi siamo in una situazione di fine girone d’andata, o quasi, e le favorite sono sempre le stesse. C’è un gruppettino di testa che è composto da Atalanta, Inter e Napoli, ma Milan e Juventus sono pronte a riagganciarsi, quindi siamo veramente in una fase interlocutoria. Credo invece che una delle grandi favorite quest’anno sia l’Atalanta perché ha raggiunto quella maturità, quella credibilità, quella convinzione che non aveva mai avuto. Penso che sia un grande modello da seguire, non certo nei grandi club perché è difficile, però ha dato dimostrazione di poter vincere senza spendere tanti soldi“.
Su Conte
“Non è un dualismo, io cerco sempre di accendere un pochino di attenzione e mettere pressione all’avversario, ma questo è quasi un gioco comunicativo. C’è grande rispetto tra le parti, poi è normale che l’aspetto mediatico in Italia sia molto sentito e quindi da una dichiarazione si fa un titolo e questo titolo poi porta a una reazione. Ma sono delle dinamiche di un mondo all’interno del quale c’è grande rispetto tra i protagonisti e quindi credo che queste schermaglie dialettiche facciano parte del gioco”.
Sulla Champions League
"Noi ci dobbiamo garantire quest’occasione, dopodiché si vince e si perde, dipende anche dagli avversari. Dobbiamo cercare di essere lì al momento giusto. Nello sport bisogna essere ambiziosi, bisogna avere la sfacciataggine di avere obiettivi anche utopistici, e credere in questo perché nello sport tutto è garantito".