José Mourinho, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa in vista della sfida contro il Napoli di Walter Mazzarri, in calendario domani alle 20:45 allo stadio Olimpico di Roma.

Roma, Mourinho in conferenza stampa

Di seguito uno stralcio del suo intervento:

Sulla Superlega

“Io sono allenatore della Roma e la posizione della Roma è anche la mia. Non commenterò, ho tanta esperienza nel calcio e l’ho vissuto in differenti momenti ma non voglio nessuna analisi o pubblica. La posizione della Roma è chiara e io sono l’allenatore della Roma”.

Sul Napoli

"Sono i campioni e lo sono con merito. L'anno scorso hanno vinto in modo molto chiaro. Hanno perso un giocatore ma ne hanno presi tanti, è la stessa squadra. Hanno perso un bravissimo allenatore ma ne hanno preso uno con tanta esperienza. I risultati sono diversi, l'anno scorso penso non avessero mai perso fino a questo punto. Però è la stessa squadra, la stessa gente, la stessa panchina poderosa con tante soluzioni.

Ci sono problemi di risultati ma non di giocatori, come dicevo prima. È la stessa squadra dell'anno scorso, senza Kim ma gli altri dieci sono quelli che hanno vinto lo scudetto. Hanno tante soluzioni in tutte le posizioni ed è una squadra top. Le difficoltà che hanno le conosciamo. Tutte le volte che abbiamo affrontato il Napoli il risultato era sul filo. Abbiamo perso 1-0 senza meritare di perdere all'80'. Abbiamo pareggiato, abbiamo perso a Napoli all'ultimo minuto senza meritare di perdere. Abbiamo fatto molto molto bene contro il Napoli in questi due anni, senza ottenere i risultati che avremmo meritato. Speriamo che domani meritiamo meno ma otteniamo qualcosa in più. Però tutti i loro attaccanti Kvara, Raspadori, Osimhen e Simeone sono tutti bravi, come hai detto tu". 

Sul futuro

"Il motivo è tutto il discorso fatto. Sicuramente c'erano dubbi sulla mia posizione. Magari si poteva pensare che nella mia testa c'è un dubbio o che dipende dal Fair Play Finanziario, da questo o da quello. Il mio obiettivo era dire che non ci sono dubbi e non dobbiamo neanche parlare. È tutto chiaro. Qualcuno poteva pensare vuole rimanere, altri no. Per me non dipende da questo o quell'altro. È così. Io sono rimasto onesto da sempre. Quando ho firmato con la Roma, una settimana dopo ho ricevuto un'offerta importante, ho avvisato e ho detto di no. A dicembre della prima stagione ho ricevuto un'offerta importante dal Portogallo e ho detto di no. Dopo la finale di Budapest ho informato la proprietà dell'offertà dall'Arabia e ho detto no. Adesso la mia onestà finisce qua. Che dire oltre che volgio rimanere nonostante tutte le difficoltà che ci sono. Questa è la mia posizione e non ci sono dubbi. Non c'è altro da dire e non voglio parlare di questa situazione". 

Su Osimhen e Lukaku

"Sono due attaccanti fortissimi ma diversi. Uno si abbassa di più, fa dà link con i compagni. L'altro è più diretto, più di profondità. Sono due bravissimi giocatori. La Serie A deve essere molto felice di avre entrambi perché potrebbero giocare ovunque. Sono due giocatori top. Drogba più forte di loro due? Era diverso. Sono tutti giocatori diversi. È difficile paragonare. Osimhen è il miglior giocatore dell'Africa e Drogba lo è stato per tanti anni. Lukaku ha i genitori africani ed è uno degli attaccanti più forti al mondo. Parliamo di giocatori top". 

Sugli infortunati

"Kumbulla neanche in panchina, non ancora. Va bene, non è che è successo qualcosa di negativo. Va bene, però è stanco, ha avuto bisogno di riposo oggi e anche domani. Penso che la panchina per la prossima settimana è possibile. Paulo va bene, i tempi sono corretti ma ovviamente domani è fuori. Mancini si è allenato oggi per la prima volta in settimana, ma gioca domani. È uno di questi che se non ha una tripla frattura gioca. Non ha una tripla frattura, la squadra ha bisogno di lui e quindi gioca. Aouar? Non c'è ancora. Smalling? Non l'ho ancora visto in campo. Continua a lavorare con lo staff medico ma in campo non fa neanche lavoro individuale. Manca tanto".