Ormai punto fisso della difesa dell'Atalanta, Hien si racconta così ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Questo uno stralcio delle sue parole.
Atalanta, le parole di Hien
L’evoluzione dell’Atalanta e la sua a che punto sono?
«Ogni partita e ogni settimana questa squadra dimostra di volersi migliorare. Non ci accontentiamo mai, non ci fermiamo ai risultati che otteniamo. Vogliamo essere una squadra sempre più forte. Questo spirito è la nostra forza».
Come vive la società? Dalla famiglia Percassi passando per il ds D’Amico...
«È importante vederli e sentirli sempre vicini, ci sono proprio fisicamente a Zingonia durante la settimana. Si sente aria di famiglia, senza scordare i tifosi. Qui si è tutti uniti sia quando si vince sia quando si perde».
Gasperini su cosa sta lavorando con lei nello specifico?
«Su diversi dettagli. Faccio un esempio: la posizione in marcatura sui duelli di testa. Avevo l’abitudine a stare alle spalle del centravanti, qui lavoro molto a starci di fianco. L’obiettivo è cercare l’anticipo, ma stando lateralmente abbiamo una visuale differente anche per scegliere se provarci o attendere. Ho imparato anche da Djimsiti e Kolasinac».
Voi centrali siete imponenti, veloci e abili con i piedi.
«A Verona ci veniva chiesto meno dal punto di vista di uscita palla al piede, qui è diverso. È bello avere sempre questa impostazione di non buttare la palla, ma giocarla il più possibile. Lavoriamo tantissimo sullo sviluppo del gioco a partire da noi difensori. Non siamo i migliori in Italia in questo aspetto, abbiamo margini per crescere ancora».
Sabato sera riparte il campionato con la trasferta di Parma: è delicato ricominciare dopo una sosta nonostante arriviate da 10 risultati utili di fila?
«Dobbiamo mettere il massimo dell’attenzione in questa partita. Sarà tosta, quest’estate in amichevole abbiamo visto che è una squadra fortissima (vittoria emiliana per 4-1 nel giorno del ko di Gianluca Scamacca, ndr). Per prendere punti dovremo dare il massimo. Non abbiamo vinto prima di scendere in campo, dobbiamo giocarla e anche bene per non prendere gol».
Lo scudetto è un pensiero attuale o la pensate come Gasperini, che rimanda ai mesi successivi l’eventuale tema?
«Non è un pensiero anche se la gente ne parla. Ma noi sappiamo che il calcio è così e il campionato è lunghissimo. E vale anche per le altre squadre. Pensiamo soltanto alla prossima gara».