Il Torino riparte da Bremer in difesa. Il centrale brasiliano, che ha rinunciato a partecipare alle Olimpiadi per svolgere al meglio la preparazione estiva con il club granata, è stato uno dei migliori nella passata stagione e vuole essere ancora protagonista in Serie A. Proprio Bremer, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha analizzato il suo momento e le sue scelte.
Bremer e la convocazione alle Olimpiadi
«Mi avevano convocato all’inizio del mese di luglio. Ho ringraziato, ma ho declinato. Ho pensato che non sarebbe stato giusto lasciare il Toro in questa fase della stagione e cambiare programmi all’ultimo secondo, proprio in quel momento in cui potevamo iniziare un ritiro precampionato come si deve. Come oggi si sta verificando. Così, ho preferito restare con mister Juric, per avere il tempo di conoscerci bene, e anche per non condizionare il mio percorso in granata con questo nuovo allenatore».
Bremer e il rapporto con la Nazionalità brasiliana
«Posso raccontarle, per esempio, che tre anni fa, quando ero appena arrivato a Torino, potevo già andare in nazionale. Però quello non era il momento giusto… In questi anni il c.t. Tite non l’ho mai sentito, ma certamente uno dei miei grandi sogni è indossare un giorno la maglia del Brasile. Poi, d’altronde, il Mondiale è vicino… Ma oggi la mia Seleçao è il Torino».
L'importanza di Bremer nel Torino
«Sento che sto diventando un giocatore importante per il Torino. Però ognuno di noi nel gruppo ha la sua importanza, da Bremer a Rincon a Izzo per finire a tutti gli altri: ognuno di noi si prenderà le sue responsabilità».
Bremer sul rinnovo col Torino
«Oggi la mia testa è solo sul Toro. Qui sto davvero bene, mi trovo benissimo. Torino è una città bellissima, anche la mia famiglia si è perfettamente integrata, abbiamo tanti amici. Sono un giocatore ambizioso, per cui non nascondo che un giorno vorrei giocare la Champions».