Dries Mertens, attaccante del Napoli, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport. Queste le parole dell'attaccante azzurro sulla stagione e sul contratto in scadenza.

Napoli, intervista a Dries Mertens

Contratto?

«Spero che sia questa la mia ultima tappa calcistica».
 
A Napoli sbarca nel luglio del 2013 
«E che dal primo momento ha avvertito un’attrazione fatale per la città, per la gente. Qui ci sono nove anni ed un quarto della mia vita: ci sono stato, e ci starò, sempre bene, perché ho immediatamente avvertito affetto. Sono stato fortunato nella scelta». 
 
 
Disse subito, il primo giorno: «l’ho fatta con il cuore» 
«Non sapevo che sarei andato ad abitare a Palazzo Donn’Anna e per chi conosce quel luogo c’è poco da spiegare. E’ un posto che ti prende l’anima, io al mattino mi sveglio e vedo il mare». 
 
La famiglia si sta allargando 
«Due mesi ancora, ci siamo» 
 
Dalla quale non vorrebbe staccarsi: s’immagina il suo futuro? 
«Io sto qua. Ho un contratto con opzione a favore del club. Aspetto e poi si vedrà. So che esistono due strade, una è quella dell’addio. E so anche che nel momento in cui sarà inevitabile salutarsi, a casa Mertens piangeranno tutti, io, Kat, anche il bambino, mi creda. Io qui sono un uomo felice e lo è la mia famiglia. Ma bisogna essere realisti e pratici: il Napoli potrebbe non avere più bisogno di me, e spero non accada subito, però nel caso in cui questo si dovesse verificare, io tenderò la mano, sarò grato per avermi dato la possibilità di appartenere a questo mondo e di avermelo fatto apprezzare. Non dimenticherò un solo istante». 

Mertens sul rinnovo del contratto

 
La strategia per il rinnovo è chiara 
«Segnare tanto, così Adl sarà costretto a tenermi. Più gol faccio e più lui capirà che varrà la pena farmi firmare. E poi ho l’asso nella manica...». 
 
Se possiamo, sveliamolo. 
«Invece di andare in giro a buttare soldi, per compare un attaccante nuovo, gli concedo la possibilità di tesserare mio figlio. Ha un centravanti giovane, con una carriera lunga davanti a sé. Ed io non devo mollare né la casa, né tantomeno Napoli». 
 

 Niente dollari, prima di uscire di scena? 
«Non mi interessano. Mi basta Napoli» 
 

Mertens sullo scudetto


 
Se le fanno il nome di Orsato cosa pensa? 
«Che non bisogna avere rimpianti. Mi capita raramente di pensarci, e certo un po’ fa male, come quando mi capita di ricordare del gol in fuorigioco concesso al Dnipro in semifinale di Europa League. Ma a me non interessa guardarmi alle spalle, né davanti: vivo il presente». 

La squadra più forte nella quale ha giocato? 
«Quella del secondo anno di Sarri, quella che andò vicinissima allo scudetto, ché se fai 91 punti ti tocca quasi per diritto». 
 
Cosa è stato Mertens? 
«Un buon giocatore, non un fenomeno. Ma uno che ha lavorato e si è impegnato per migliorarsi».