Andrea Petagna, attaccante del Cagliari, ha parlato dopo il ritorno al gol in campionato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.

Intervista a Petagna

Gol? «Il gol col Bologna, il primo in rossoblù, l’ho vissuto come una liberazione. Non si poteva vedere lo zero alla voce marcature».

Forma?  «È un buon periodo. Bisogna sfruttarlo. Quando gioco con continuità faccio queste prestazioni. A me piace quando ho la palla addosso e i compagni vicini, essere nel vivo del gioco. Un regista d’attacco».


Sì, ma il gol per un centravanti è tutto.
«Vero. Ma Gasperini, il mio maestro nei due anni più un ritiro all’Atalanta, mi disse che prima veniva l’assist. Una volta segnammo su un mio tiro in ribattuta, mi rimproverò. Da lui ho imparato e sono migliorato».

Petagna su Ranieri


E Claudio Ranieri che tipo è?
«Un padre. Per tutti noi. Su di me ne hanno dette di tutti i colori. Lui ha creduto in me. Voglio ripagare la fiducia e quella del presidente Giulini che mi ha portato qui. Ranieri mi chiede di andare più dentro l’area perché lì si fanno i gol. Ci sto lavorando per migliorare. E sono anche pronto a tirare i rigori. Mi piacciono, studio i portieri.».


Come sta a Cagliari?
«Molto bene. C’è un centro sportivo meraviglioso, dove hai tutto, stanze ristorante. Ho portato i miei due cani, vivo in centro. Adoro andare al Poetto con i cani che avevo a Napoli. E mi piace la seadas (un dolce fatto con formaggio e miele). Voglio fare bene e salvarmi in una corsa che durerà fino alla fine perché così il presidente mi riscatta. Non bisogna perdere gli scontri diretti. Sono stato in 10 squadre e non mi ha mai pesato, ma ora vorrei smettere di girare».

Petagna sulla concorrenza


Si aspettava una concorrenza così forte?
«Non mi aspettavo una concorrenza così. I vecchi trainano un bel gruppo. Pavoletti ha 35 anni e non ha mai saltato un allenamento, ed è forte. Quando giochi titolare sai che hai 4 persone in panchina che vogliono entrare, non è semplice. Ora si è alzato il livello degli allenamenti c’è più agonismo e qualche fallo».


Petagna ora è risorto. Dove si era fermato e perché?
«Ho fatto un percorso ottimo. Che dagli anni belli della Spal mi ha portato a Napoli. Dove ho fatto bene, ma ho avuto davanti Osimhen e Mertens. Al secondo anno con Spalletti ho avuto due infortuni e ho rallentato. Poi c’è stata l’opportunità Monza. Mi sono fatto male e sono ripartito a gennaio. Come qui. Sì, forse a Monza ho perso qualcosa».