Antonio Conte, allenatore dell'Inter, è intervenuto in occasione della conferenza stampa in vista della partita di domani contro il Milan. Queste le sue dichiarazioni.
Sul calendario
"Cerchiamo di fare bene in tutte le partite, ogni singola vittoria vale sempre tre punti. Il derby porta difficoltà maggiori, affrontiamo un Milan forte che sta viaggiando bene sulla scia del finale della scorsa stagione. Un'altra squadra forte come la Lazio, ma vogliamo proseguire nel nostro percorso"
Sui nazionali
"Gli ultimi a rientrare sono stati i cileni, ieri sera, ma se fai bene in nazionale arrivi con il morare più alto. Vogliamo metterci a disposizione e preparare bene la gara"
Sulla preparazione del derby
"Avessi avuto la possibilità di scegliere, avrei preferito avere un giorno in più. Sappiamo che ci sono dei calendari anche internazionali da rispettare e ci adegueremo. Lo prepareremo oggi, non abbiamo altre vie: tra video-analisi e lavagna tattica cercheremo di fare del nostro meglio, senza forzare troppo con i calciatori appena rientrati"
Su Sanchez
"Ha un affaticamento muscolare, faremo oggi delle valutazioni durante la sessione di allenamento facendo grande attenzione, considerando che giocheremo sette partite in tre settimane. Se sarà a disposizione è perché avrà dato delle garanzie, prendendosi delle responsabilità. Diversamente preferisco aspettare la prossima partita".
Sul Coronavirus
"Dovremo essere tutti collaborativi e propositivi, accettando la situazione in essere. Lo sta accettando lo sport in generale, il Paese tutto. Serve pazienza e disponibilità, abbiam passato un periodo molto duro, mi è dispiaciuto che ce ne siamo dimenticati troppo in fretta. Sembra stia tornando una nuova fase complicata, perciò serve unità per affrontare questa situazione al meglio e andare avanti: fermarsi sarebbe disastroso. Inutile lamentarsi degli assenti o di chi è più penalizzato"
Sul modo di giocare in Italia
"L'anno scorso abbiamo fatto 113 gol in tutte le competizioni, mi auguro si possa ripetere questi numeri anche quest'anno. Vorrei un calcio propositivo e intenso, fatto di pressione, come viene fatto in Europa e ormai anche in Italia dalla maggior parte delle squadre. Ognuno deve lavorare anche in base al materiale che ha a disposizione e agli obiettivi stagionali. Quando giochi contro squadre dalle rose superiori, serve adottare una strategia differente. In ogni caso, penso che in Italia stia crescendo la voglia di costruire, affrontare l'avversario a viso aperto, il che è molto importante"