Fabio Capello difende Max Allegri. Intervistato dal "Corriere dello Sport", l'ex tecnico della Juventus ha analizzato il momento dei bianconeri, puntando il dito contro gli infortunati per giustificare il periodo di crisi che vive la squadra.
Sulla sconfitta con il Benfica
«Molto semplicemente: ha giocato trenta minuti da squadra vera, come non le era mai riuscito finora. Ha mostrato velocità, qualità, grinta e poteva anche andare sul 2-0. Poi però si è spenta, è tornata ad avere un atteggiamento rinunciatario e ha perso nettamente. Vedendola messa sotto in quel modo ho pensato: “E’ tornata la Juve di prima”».
Sul calo della squadra
«Non può essere una questione fisica perché una flessione può esserci dopo un’ora, non dopo trenta minuti. Credo che un crollo simile sia molto frutto della testa, della mancanza di attenzione, della sicurezza e della convinzione che ti vengono meno. Sgonfiarsi improvvisamente, pur contro un’avversaria difficile e di qualità come il Benfica, non è normale. Inutile nascondere che il momento è difficilissimo e che il cammino in Europa è compromesso. Perché magari all’ultima giornata la Juve può battere in casa il Psg, ma alla penultima vincere a Lisbona contro il Benfica la vedo dura».
Sulla rosa della Juventus
«Faccio un passo indietro... di dodici mesi: quando sono tornati in Serie A quattro grandi allenatori come Spalletti, Sarri, Allegri e Mourinho dissi: “Il primo anno non giudichiamoli. Aspettiamo il secondo perché hanno bisogno di tempo per capire la squadra e intervenire”. Adesso posso affermare che Sarri ha fatto un buon lavoro e la sua mano nella Lazio si vede, che Spalletti con il Napoli è primo in Italia e in Europa e che Mourinho ha vinto un trofeo ed è secondo in classifica. All’appello manca completamente Allegri. Ha voluto un certo tipo di mercato per costruire una formazione a lui congeniale, ma sono venuti meno... i muri portanti».
Sugli infortuni
«Tanti, troppi. Mi verrebbe da chiedere... perché così tanti? E meno male gli hanno preso Milik che sta dando una bella mano con le sue reti».
Sull'assenza di Pogba
«Quanto pesa? Parecchio. Era uno dei muri portanti di Allegri. Pogba non si discute. Lo stesso Di Maria. Avete visto come è entrato contro il Benfica? Era al 70%, eppure ha servito due palloni splendidi per i compagni. La qualità è qualità».
Sulla conferma di Allegri
«Se la società ha allestito l’organico che voleva il tecnico, bisogna aspettare che Allegri abbia a disposizione gli elementi richiesti. A gennaio con Chiesa, Di Maria e Pogba sarà un’altra Juventus. Quando hai tanti calciatori fuori, è complicato anche buttar giù la formazione...».