Maurizio Scanavino, amministratore delegato della Juventus, ha parlato di mercato e non solo nel corso di un'intervista concessa a Tuttosport.

Scanavino Sul mercato

Mercato?
"In genere, per quanto riguarda l’individuazione di giocatori in ingresso, tutto parte da delle valutazioni tecniche, esigenze specifiche e individuazione di determinati profili. Poi, grazie allo scouting, si vanno a individuare una serie di elementi. Questi vengono condivisi principalmente tra il direttore sportivo e l’allenatore.".

 

Federico Chiesa? “Oggi è molto difficile vendere. Bisogna trovare gli incastri giusti e siamo in una situazione di mercato non particolarmente florida non solo in Italia. Chiesa fuori dal progetto? Inutile raccontare bugie quando tutti sanno la verità…”

Giuntoli? "Oltre ad essere bravissimo come talent scout, ha anche una capacità di imbastire trattative difficili e complesse che mettono insieme le nostre esigenze, le richieste altrui, le volontà dei giocatori, l’intervento dei procuratori. E sa agire in un modo formale e trasparente, che per certi versi, può essere una difficoltà in più in un mondo come quello del calciomercato".

Intervista a Scanavino su Motta 

 

Thiago Motta?
"Il ritiro in Germania è stato un bellissimo momento per fare gruppo con tutta la squadra, con l’allenatore, lo staff tecnico e quello di supporto. L’elemento che ho apprezzato di quella settimana è stata la grande disponibilità da parte di tutti quanti a mettersi in gioco e a lavorare sodo, con molto entusiasmo. La location era anche molto adatta a creare questo spirito di gruppo, tant’è che si sono creati dei momenti che i colleghi più esperti della parte sportiva mi hanno descritto come “d’altri tempi”, dove la sera ci si ritrovava a fare sfide di calcetto, ping-pong, boccette e freccette. Devo dire che è stato veramente un bel momento".

 

Motta guarda l’insieme non il singolo? 
"Io non sono un esperto e quindi sono abituato a valutare di più il talento, l’aspetto estetico, il colpo ad effetto. Invece è molto chiaro che per lui le basi su cui fondare una squadra, un gruppo dipendono soprattutto dall’attitudine a collaborare dei singoli".