Bartosz Bereszynski si racconta. Reduce dal primo gol in Serie A contro il Cagliari, il terzino destro della Sampdoria ha concesso un'intervista a "Il Secolo XIX". Di seguito i passaggi principali.

Sul primo gol in Serie A

"Sono arrivato in Italia cinque anni fa che ero un ragazzo, ora sono un uomo, ho una famiglia, due figli e finalmente ho fatto il primo gol. In realtà pure contro il Cagliari ho fatto una doppietta: perché un gol l'ho segnato ma un altro è il mancato gol di Joao Pedro. Non mi pesava, ma dopo così tante partite iniziavo a pensarci anch'io. Mi sono tolto un pensiero, peccato non sia servito per i 3 punti. Mancano i gol dei difensori? Ne ho parlato ieri con Regini e lui mi ha detto che è a quota 125 gare senza gol ma ha due traverse e un palo e quindi vorrebbe glieli considerassimo come gol. Aspettiamo che segnino per davvero perché è la cosa più bella del calcio".

Sul momento della Sampdoria

"Secondo me possiamo fare tanto di più, davanti ci sono spazi. Certo bisogna evitare di perdere punti come contro il Cagliari, erano nostri. Calcio senza pubblico? Un calcio noioso. Ieri sera ho guardato la Champions e nel secondo tempo ho smesso. A me piacciono i tifosi, la pressione, in campo penso ai tifosi davanti alla tv per concentrarmi altrimenti è dura".

Su Candreva

"Antonio ha grande qualità e certo aiuta. Io gli do palla e vado in sovrapposizione, per ora nove volte crossa lui e una sola me la restituisce. Diciamo che dobbiamo parlare un po' perché me ne dia almeno due o tre di palloni da mettere in mezzo... Non trovo mi manchi la cattiveria, prendere 15 gialli in un campionato non può essere un obiettivo, per un terzino deve esserlo non perdere i duelli. Nelle ultime partite, Genoa e Cagliari, non ne ho persi né ho fatto falli. Fallo lo fai se sei lento o in ritardo. Io la vedo così".

Bereszynski (Getty)