Inseguito a lungo dalla Juventus, Teun Koopmeiners è arrivato dall'Atalanta con l'obiettivo di confermare quanto di buono fatto vedere con la maglia degli orobici.
Finora, l'olandese - anche frenato da alcuni problemi di natura fisica - non si è sbloccato in zona gol che spera possa arrivare nel derby col Torino come dichiarato in una intervista a Tuttosport.
Juventus, le parole di Koopmeiners
"La costola fratturata? A dire la verità, è stato un po’ complesso perché è un infortunio che si sente a ogni movimento, anche respirare è stato difficile. Ho dovuto convivere con questa situazione per circa due-tre settimane e quando sei in difficoltà a ogni respiro, non è semplice.
Anche dormire è stato complicato. Ho dovuto dormire sulla poltrona perché, se mi mettevo orizzontale sul letto, la pressione era maggiore e così avvertivo più dolore. Ma ora sto meglio. Sento ancora un po’ di fastidio, però adesso posso gestirlo. Ora sto molto bene a livello di mentalità. Non sono al top dal punto di vista fisico perché non ho potuto correre per circa tre settimane. Ma la testa è pronta".
La trattativa con la Juventus
"Sì, anche io sapevo che c’erano club inglesi che erano interessati a me, ma non appena ho saputo della Juventus io non ho avuto nemmeno un dubbio. Mi piace questo club dal primo momento in cui sono arrivato in Italia, ma non solo. È la più importante in Italia e nel mondo. In realtà io tifavo e seguivo la Juventus sin da quando ero bambino in Olanda. La Juve dei grandissimi campioni. Chi adoravo? Beh, Zidane! Essere qui per me è come un sogno, è quello che ho sempre inseguito da piccolo. Anche in Inghilterra ci sono belle squadre, però qui è tutto migliore: conosco il campionato, il vostro Paese che è bellissimo, le squadre da affrontare e il clima in generale.
Direi che tutta l’estate è stata pesante, difficile in generale come sensazioni. È stato un passaggio complicato, ma nel calcio può capitare di vivere anche questo. Se ripenso a un istante particolarmente significativo, voglio ricordare quello del viaggio in taxi da Bergamo a Torino con la mia fidanzata per raggiungere la Juventus. La sera prima avevo ricevuto la telefonata in cui mi era stato detto che tutto si era risolto. Sono andato a dormire, ma non avevo ancora metabolizzato bene la notizia. Ricordo che quando il taxi era in viaggio per Torino mi sono girato verso Rosa e le ho detto: “Finalmente!”. Ero come sollevato, come se tutta la pressione che avevo accumulato fosse andata via".
Le differenze tra Gasperini e Thiago Motta
"Gasperini per esempio punta molto sull’ìntensità e nell’uno contro uno in ogni parte del campo, sia in attacco che in difesa. Si fanno anche esercitazioni specifiche. Con Motta abbiamo sì intensità, ma con la squadra compatta che si oppone in maniera più collettiva. Quello che stiamo facendo qui alla Juve mi ricorda ciò che facciamo in Olanda: possesso palla, intensità, voler controllare la partita, creare tante occasioni, ma anche nel modo di difendere".
La corsa scudetto
"Questo è un campionato difficile da decifrare. Però la classifica è ancora troppo corta, sono state disputate poche partite. L’Inter è forte e ha cambiato davvero molto poco. L’Atalanta può inserirsi in questa lotta, è una candidata. Ma anche il Milan che è andato a vincere sul campo del Real! La Juventus? La storia dice che si prova sempre a vincere, vediamo. Siamo una squadra nuova con tanti giovani, credo che la scelta migliore sia quella di pensare partita dopo partita".
Obiettivo primo gol contro il Torino
"Speriamo, ma non è un problema. Voglio farlo e prima o poi arriverà. La cosa più importante è che la Juventus vinca. Dopo Lille, ho detto nello spogliatoio: “Ragazzi, devo fare una tripletta prima che me ne convalidino uno!”.