Nessun rimpianto e convinzioni intatte, a cinque mesi dalla sua turbolenta separazione dal Milan, per l’ex CFO rossonero Zvonimir Boban, che ha parlato alla Gazzetta dello Sport dell’addio al club, dell’attualità rossonera e delle speranze per il futuro. A cominciare da una certezza: dal croato nessuna marcia indietro sulle proprie idee relative alla presa di posizione su Rangnick, all’epoca indiziato numero 1 per la panchina.
Boban: "Niente fatto invano"
Se rifarei tutto? Assolutamente sì, non potevo rischiare di vedere nello specchio uno sconosciuto con la mia faccia. Personalmente sono felice che tante decisioni discusse e non capite si siano rivelate di alto livello. Ora tutti vedono che le nostre scelte, tra mille complessità, non sono state fatte invano e che la base per un vero Milan c’è".
Maldini, ora un ruolo centrale nel Milan?
"Certamente dovrebbe, per mille motivi ma soprattutto per quello della competenza dimostrata... Ci siamo divertiti troppo poco tempo ma c’est la vie. Pioli? Stefano è un’ottima persona e un ottimo allenatore, ci siamo sentiti dopo la firma e mi ha fatto tanto piacere. Ovvio che sono soddisfatto, ha fatto un lavoro di assoluto livello. Alla fine, Pioli era la nostra scelta nel momento di grande difficoltà ed è bello vedere tanti grandi progressi della squadra e anche suoi".
Con Ibrahimovic un gentlemen agreement
"Dopo il mercato estivo l’anno scorso ho dichiarato che ci servivano due giocatori di esperienza. Con Ibrahimovic e Kjaer, in più con la straordinaria esplosione di Rebic che è un vicecampione del mondo e un giocatore di buona esperienza, il Milan è diventato molto più maturo e sicuro di sé. Di conseguenza, quasi tutti i giocatori si sono trasformati in meglio. Comunque, per quanto riguarda Ibra avevo chiesto a febbraio di rinnovare il suo contratto perché avevamo con lui un gentlemen agreement: il patto era che, se non fosse stato sufficientemente in forma, avrebbe smesso da solo. Ecco, ero sicuro che non ci sarebbero stati problemi con lui, perché Zlatan è consapevole di se stesso e del suo corpo. Però il rinnovo in quel momento non si è potuto fare, diciamo così".
Il futuro di Ibrahimovic
"Ibrahimovic è un genio, una forza della natura e fa ancora la differenza. È fondamentale che rimanga ancora almeno per un anno. La sua importanza è evidente e ha molteplici aspetti. Con lui è cambiato tutto nella squadra, a cominciare dalla crescita dei giovani. Basta vedere Rafael Leao che è un talento straordinario, ma aveva bisogno di una guida e ha avuto la migliore possibile. Per tutto questo, dobbiamo sempre ringraziare e rispettare Zlatan".