Luciano Moggi si scaglia contro Antonio Conte. L'ex dirigente della Juventus ha commentato su "Libero" il caso degli ultimi giorni che riguarda l'allenatore dell'Inter. Un tema caldissimo in casa nerazzurra, dopo lo sfogo del tecnico al termine della sfida vinta in casa dell'Atalanta, con cui ha chiuso il campionato al secondo posto e a un solo punto di distanza dai bianconeri, laureatisi campioni d'Italia per la nona volta di fila. A detta di Conte, la società non avrebbe difeso a dovere lui e la squadra fuori dal campo, annunciando che farà le sue valutazioni a fine stagione, dopo gli impegni in Europa League ormai imminenti, sebbene in seguito abbia almeno parzialmente ritrattato. Non è da escludere una separazione dopo appena un anno dall'inizio della sua avventura a Milano.
Inter, Moggi su Conte
Questo il messaggio lanciato da Luciano Moggi ad Antonio Conte dopo le recenti dichiarazioni dell'allenatore dell'Inter:
"Il caso che inquieta l'Inter dipende solo dalle pubbliche dichiarazioni rese da Conte che hanno fatto scoppiare la miccia di un’insofferenza, già dimostrata in altre occasioni, tra allenatore e società, quest’ultima colpevole, almeno secondo Conte, di non averlo aiutato nel momento del bisogno. Sarebbe il caso che qualcuno freni Conte, che è un ottimo allenatore ma parla troppo pubblicamente e sempre per lamentarsi. Quasi volesse dimostrare che i mancati successi non sono stati mai colpa sua, ma di altri".
Inter, licenziamento Conte: parla Grassani
A spiegare la situazione relativa ad Antonio Conte è stato l'avvocato Mattia Grassani che, dopo il colloquio tra Conte e Suning, ha raccontato come i nerazzurri potrebbero liberarsi dell'allenatore alla "Gazzetta dello Sport":
"Con il suo comportamento, Conte ha violato i doveri di fedeltà, riservatezza ed obbedienza su di lui incombenti. Il lavoratore dipendente, ostinatamente riottoso, reiteratamente critico e in aperta polemica con il datore di lavoro commette grave inadempimento del contratto di prestazione sportiva vigente e ne assume le conseguenze. E la correzione di ieri non cancella né sminuisce la gravità del comportamento tenuto da Conte".