Karol Swiderski, attaccante del Verona, ha parlato della sua scelta di arrivare in Italia a gennaio nel corso di un'intervista concessa ai microfoni Sport.pl.
Intervista a Swiderski
Mercato di gennaio? «Ero un po’ in ansia. Il mio agente mi ha detto che sarebbe successo qualcosa di sicuro. E così, circa due o tre giorni prima della fine della finestra, ha chiamato l’Hellas. Riuscimmo a organizzare tutto e a volare subito in Italia. Sicuramente è una bella esperienza, uno dei campionati più importanti al mondo, in cui è bello mettersi alla prova e crescere, perché penso che ogni allenamento, ogni minuto trascorso sul campo di Serie A mi renda un migliore giocatore».
Ambientamento? «All’inizio ho parlato con Dawidowicz, ma lui abita a 30 chilometri da Verona, più vicino al centro sportivo, e io abito in pieno centro città. Quindi mi sono occupato personalmente dell’appartamento e dell’auto. Ondrej Duda e Tomas Suslov mi hanno aiutato molto perché parlano polacco. Ondrej mi ha dato il contatto della persona da cui ha noleggiato l’auto e mi ha anche aiutato con Internet. Tomas ed io abbiamo comprato una TV in centro e l’abbiamo portata a 500 metri fino al mio appartamento. Mi ha anche dato i recapiti della signora dell’appartamento. Sono loro grato per questo».
Salvezza? «Nel ritiro della Polonia c’erano molte battute e provocazioni. Scherzavamo con Bereszyński (Empoli, ndr) dicendo che ci saremmo visti allo spareggio. Spero comunque che il nostro gruppo riesca a uscire dalla zona retrocessione. Lascio che siano gli altri a preoccuparsi anche se non sarà facile, perché lì siamo davvero in tanti».
Futuro? «Sarò un giocatore dell’Hellas fino alla fine della stagione e la cosa più importante per me è rimanere in Serie A. Non sono concentrato su cosa succederà dopo. Spero che la mie condizioni siano buone negli ultimi due mesi e di poter aiutare la squadra. Molto dipenderà anche da quanti altri gol riuscirò a segnare».