Leonardo Bonucci, fresco d'addio al calcio giocato, è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport e ha detto la sua sulla Juventus e raccontato il rapporto con Max Allegri. Ecco le sue dichiarazioni:

Bonucci e i momenti duri nei momenti della sua carriera

"Più che momenti brutti direi duri, ma propedeutici a quelli belli, come l’eliminazione dai due Mondiali. Dopo il secondo ho avuto la fortuna d’incontrare Vialli, grandissima persona, che su una panchina a Coverciano mi disse: “Sei uno dei più vecchi, devi reagire, non pensare che tutto sia finito”. Senza quello forse non ci sarebbe stato l’Europeo 2021, uno dei ricordi più dolci. Le finali di Champions sono state dolorose come l’addio alla Juve, però di bello c’è stato un percorso lunghissimo di successi. Non potevo chiedere di meglio".

Bonucci sull'addio alla Juventus

 "Una cicatrice che fa ancora male. Mi sarebbe piaciuto un finale diverso, però forse non è ancora arrivato. Dopo la rabbia iniziale ho riflettuto, ci siamo confrontati e rinunciare all’azione legale è stata la cosa giusta, perché per me la Juve è sempre stata tutto, da quando giocavo a pallone in camera con mio fratello. L’amore resta intatto".

Bonucci e il rapporto con Allegri

"Ci siamo parlati l’ultima volta a Udine, maggio 2023. Ognuno si comporta come meglio crede. Per ciò che abbiamo vissuto insieme, pur nei contrasti, penso che si potesse gestire tutto diversamente, anche il non volermi più in rosa. Se dovessi incontrarlo al bar lo saluterei, ma non lo chiamerei io per un caffè".

Bonucci su Motta alla Juventus

"È diretto e ha personalità: mi piace tantissimo. Ha tutte le carte in regola per adeguare la Juve al calcio moderno e per fare molto bene, ma gli va dato il tempo. Io l’ho apprezzato in Nazionale, fu molto importante a Euro 2012: dopo il pari con la Spagna nel girone parlò per la prima volta e ci disse: “Se continuiamo così con questo spirito andremo in finale con la Spagna”. Ha idee chiare".