Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto in conferenza stampa direttamente da Iserlohn, in Germania. Il numero uno della Federazione ha commentato il deludente cammino degli azzurri ad Euro 2024.
Italia, Gravina in conferenza
Di seguito uno stralcio del suo intervento:
"Da tradizione c’è l’incontro con gli operatori della comunicazione. È anche l’occasione per ringraziare tutti i colori che hanno contribuito a questo evento. Mi riferisco a tutti i collaboratori della federazione in questi 30 giorni. Sono stati tutti impegnati per mettere tutti a disposizione. Lo abbiamo fatto anche con un progetto importante come Casa Azzurri e questo è un segnale molto positivo. È una giornata particolare perché il nostro appuntamento con Euro2024 si è concluso ieri. Siamo dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare o dare a tutti i tifosi italiani che meritavano e meritano. Siamo dispiaciuti per il risultato. Sappiamo che nel mondo dello sport il risultato è soggetto a molte variabili. quello che rimane è la delusione per non aver potuto dimostrare a chi ci ha seguito tutto quello che è stato fatto da questi ragazzi. Rimane la delusione della prestazione e dell’incapacità di esprimere ciò che potevamo fare. Rimane anche la delusione di non essere riusciti a toccare con mano la voglia di italianità. Questa credo sia la delusione su cui dobbiamo riflettere tutti”.
Su Spalletti
“Una riflessione che abbiamo fatto tutti insieme: io, Gigi, il mister. La delusione l’abbiamo condivisa con i ragazzi perché non parliamo di un gruppo che non si prende le proprie responsabilità. Non abbiamo nulla da nascondere, siamo tutti responsabili. Ieri sera abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il mister. Io sono molto pragmatico e penso che sia sbagliatissimo lasciare un progetto pluriennale dopo 8 mesi alle prime difficoltà. Ci saranno delle riflessioni profonde. Ieri sera abbiamo cominciato a confrontarci con Luciano Spalletti. Abbiamo solo un modo per poterlo fare e per capire che quando si cade, come è successo a noi, bisogna avere la capacità di rialzarsi con le idee e il lavoro. Io i problemi li affronto con il lavoro. Non ho la cultura dello scappare davanti alle difficoltà".
E ha continuato: "Appelliamoci anche al senso di responsabilità di cui ho parlato prima. Stiamo parlando di difficoltà ma con un progetto pluriennale davanti. Parliamo di un tecnico che è entrato in corsa ed è qui solo da 8 mesi. Abbiamo poco più di 100 selezionabili per la Nazionale. Per me il discorso è che bisogna ragionare su alcune norme che ci sono a oggi perché questo non dipende dal presidente federale. A me sembra che ci sia sempre di più la voglia di tagliare spazio alle Nazionale, questo è l’amore che viene dato alle Nazionali. Spalletti ha la nostra la fiducia. Tra 60 giorni abbiamo una nuova competizione. Abbiamo solo l’esigenza della valorizzazione del talento perché questo c’è. Tutte le nostre giovanili sono tutte qualificate alla fase finale. Siamo gli unici. Per la prima volta nella storia la nostra U17 ha vinto l’Europeo".
Sulle critiche
"Le critiche feriscono tutti ma bisogna crescere dalle critiche costruttive e legittimate da elementi fondati. Quelle invece infondate che arrivano a chiedere le dimissioni in un momento in cui sta finendo il mio mandato. Non esiste nell’ambito della governance federale che qualcuno pretenda le dimissioni o pretenda di comandare dall’esterno. Per quanto mi riguarda la scadenza è prevista a marzo 2025. Queste elezioni verranno fatte con la chiusura delle Olimpiadi come voluto dalle norme. Quella è l’unica sede in cui si possono fare certe scelte. Critiche sì ma facciamole costruttive".