Il Fantacalcio è, come il calcio, ricerca della vittoria, e come ogni allenatore anche i fantallenatori sono legati ai risultati, anche se certo non c'è il Presidente vulcanico di turno pronto a esonerarlo. Quindi, parafrasando Boniperti, al Fantacalcio vincere è l'unica cosa che conta, ma fino a un certo punto.

Perché non si può nascondere quella soddisfazione quando si scopre una pepita grezza, il giovanotto di turno che diventa una bella realtà in Serie A.

E se ci sono alcune leghe che addirittura predispongono un "Premio Scout" per chi acquista l'esordiente più prolifico, non manca mai al tavolo dell'asta il cacciatore di talenti. Ecco, quest'anno qualcuno di interessante c'è nel listone, e nella cerchia c'è il nome di Iker Bravo Solanilla, giovane attaccante classe 2005 dell'Udinese, che si è presentato consapevole, ma non spavaldo, in Friuli.

Fresco di conquista dell'Europeo Under 19, nonché del titolo di miglior giocatore della competizione, lo spagnolo ha dimostrato di essere ambizioso. Nessun limite ai gol da fare, che siano anche 10 o 15, aveva detto in conferenza stampa di presentazione con un sorrisetto accattivante, e l'idea di vedersi nel tridente della Spagna maggiore con Yamal e Nico Williams già nel prossimo Mondiale. Indizi utili per capire la personalità del ragazzo. D'altronde se arrivi dal Bayer Leverkusen dopo il prestito al Real Madrid, con i primi che avranno il 50% della prossima cessione e i secondi un diritto di prelazione per una prossima vendita, vuol dire che il talento c'è.

Iker Bravo esulta dopo un gol realizzato (Getty)

In un'Udinese in cui l'hype è sempre stato altissimo per Simone Pafundi (classe 2006, che a dicembre concluderà il prestito al Losanna) e in cui c'è attesa anche per il cileno Damian Pizarro, Iker Bravo ha colpito subito tutti per essere pronto alla battaglia. Runjaic lo tiene in considerazione, ha fermato il suo esordio contro la Lazio per il rosso a Kamara e poi glielo ha giustamente concesso contro il Como. I colpi si sono visti tutti; prima la sponda aerea per Davis, poi l'azione aperta e quasi chiusa con Ehizibue prima del giallo, intelligente, preso nel finale. Insomma, non un ragazzo qualunque, questo pare evidente, anche se il rimpianto per quel gol sfiorato sotto la Curva Nord resta.

Iker Bravo con la maglia del Bayer Leverkusen (Getty)