Alvaro Morata, attaccante dell'Atletico Madrid, ha parlato del suo futuro confermando la possibilità di lasciare la Spagna nel corso di un'intervista concessa a Marca.

Intervista a Morata

Cessione?  "Per me la cosa più semplice è non giocare in Spagna, per la mia vita, per quello che devo vivere quando esco nel nostro Paese. Per me la cosa più semplice è andare a giocare all'estero".

Rabbia? "Molte volte i miei figli, che hanno cinque anni, non capiscono perché ci sono persone così arrabbiate con il loro papà. La cosa più semplice l'estate scorsa sarebbe stata lasciare l'Atlético. Avevo delle offerte migliori a livello finanziario, grandi squadre, ma ho l'illusione di poter vincere con l'Atlético. Quando vedo come la gente reagisce alle nostre partite e alle nostre vittorie, quella parte pesa molto".

Mercato?  "Quello che appare sulla stampa sarà quello di cui parleranno in società. Se però io vedo che l'Atlético vuole ingaggiare otto attaccanti, allora capisco che non sono la priorità del club. Non posso restare all'Atlético e non giocare".

Simeone? "Ci ho parlato? Spesso. Praticamente ogni estate sembra che io non vada bene per lui, ma è il contrario, non ho nessun tipo di problema. Parlo spesso con lui delle cose della vita e mi ha aiutato in tante cose. Però ci sono aspetti che io non controllo, non so se sono nei suoi piani o in quelli della società, ma ne parleremo quando torneremo al lavoro".

Infortunio? "Sto meglio, ma a volte se vado a dormire e mi giro su un fianco mi sento un po' male e fa male, ma non è nemmeno paragonabile a quello che era all'inizio".