Arrivato al Milan nell'estate 2014, Giacomo Bonaventura ha lasciato la maglia rossonera a parametro zero nelle scorse settimane: un addio amaro per un calciatore che, come da lui stesso dichiarato, si sentiva ancora all'altezza.
Addio Milan, l'amarezza di Bonaventura
Queste, infatti, le sue parole su Sportweek:
"Potevo ancora dare tanto, ci sono state mezze parole, niente di più. Forse è cambiato lo stile Milan, ma ho avuto la sensazione che nei miei confronti non ci fosse la considerazione di cui godevo prima dell’infortunio. Ibrahimovic è un grande, mi ha trasmesso un entusiasmo e una voglia che mi mancavano da un po’. Ho iniziato la stagione che stavo recuperando dall’infortunio al ginocchio del novembre di due anni fa, mi è tornata la voglia di spaccare il mondo. Io e lui eravamo i due vecchietti della squadra e lui, che pure ha parecchi anni più di me, diceva scherzando che il più vecchio ero io. È entrato in gruppo in punta di piedi, con umiltà, senza pretese, guadagnandosi il rispetto di tutti e con il lavoro e le prestazioni in partita. Quello che fa in campo lo vedono tutti, ma la differenza la fa la sua intelligenza. Ha dato sicurezza. Lo vedi grande e grosso lì davanti, sai che nei momenti difficoltà puoi buttare la palla su, che ci pensa lui. Ci ha aiutato tanto. La sua presenza ha dato consapevolezza, specie ai più giovani. In allenamento è un terremoto, mette pressione, fa stare tutti più attenti".
Bonaventura, più Benevento che Verona ma...
Adesso per Bonaventura si tratterà di scegliere quella che secondo lui sarà la piazza più adatta per ripartire: allo stato attuale delle cose sembrano due le offerte più serie che lo riguardano. Da un lato l'offerta del Verona, dall'altra quella del Benevento: dal punto di vista economico le due piste si assomigliano molto, biennale importante per un calciatore della sua esperienza, ma ad insistere maggiormente sembra l'ambiente sannita. Non sono da escludere sorprese dell'ultimo minuto.