Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, è intervenuto sulle frequenze di Radio Radio ed ha fatto il punto sul calciomercato dei biancocelesti.

Calciomercato Lazio, parla il ds Fabiani

Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni riportate da TMW:

"Questo è un periodo di rilancio, non di ridimensionamento. Il dubbio nel tifoso è lecito, molti giocatori non vengono da palcoscenici importanti, ma puntando su giocatori giovani abbiamo visto dei profili interessanti. Tutto quello che stiamo facendo, lo stiamo facendo con il pensiero di migliorare rispetto a un passato importante".

Su Sarri

"Le cose bisogna conoscerle dall’interno. Quando Sarri mi ha comunicato le sue dimissioni io, essendo un passionale, mi sono messo a piangere. Avevo visto un uomo affranto, anche per vicissitudini personali: aveva perso lo zio che reputava un padre, poco dopo è deceduta la madre, che non stava bene; ricordo che un periodo la moglie era in terapia intensiva mentre lui era in partita. L’uomo Sarri, che conosciamo in un certo modo, ha avuto un crollo e mi ha comunicato questa decisione".

Su Pedro

"Per fare un altro esempio: Pedro doveva rinnovare il contratto a 36 anni. Mai abbiamo detto 'Caro Sarri, caro Tudor, Pedro non rinnova'. L’allenatore, una volta andato via, non deve dire di essere stato condizionato dalla società nel suo lavoro”.

Sul mercato e sulle uscite

"Non bisogna vivere la sindrome del passato. Anche Luis Alberto, Immobile, Sergej hanno dovuto adattarsi nei primi tempi, noi ci auguriamo che questi giocatori che abbiamo preso possano in futuro sostituire al meglio questi calciatori importanti che sono andati via. Ogni società ha a disposizione della strumentazione che permette di fare una risonanza magnetica del calciatore. Tutti hanno dubbi su Dele-Bashiru, noi lo abbiamo visto in Turchia dal vivo. Lui ha delle accelerazioni che in entrambe le fasi raggiungono picchi da 37 km/h. Si parlava di Folorunsho, non è che lui abbia grande tecnica, ma ha un motore devastante e con il calcio di Baroni potrebbe essere un giocatore interessante. Poi un pizzico di qualità ci vuole, in questo senso abbiamo avuto ampie garanzie fisiche su Castrovilli e sarà lui ha dare quel pizzico di qualità in più. Poi ci sono altri giocatori, che magari si conoscono poco, ma sostengo questi ragazzi faranno parlare si sé. Io sono molto attento al calciatore che sia un professionista esemplare prima fuori dal campo. Io farò di tutti per conseguire dei risultati, poi come si dice 'che Dio ce la mandi buona'".

Sull'addio di Ciro Immobile

"Il congedo di Immobile non è stato dei migliori da un punto di vista umano, avevo un ottimo rapporto con lui. Due giorni prima del ritiro mi ha chiamato dicendomi che stava in forma, che avrebbe fatto 20 gol. Il giorno successivo gli è arrivata questa proposta, avrà fatto le sue valutazioni e ha manifestato la volontà di andare via e davanti a questa voglia non è giusto frenare. Poi che sono dispiaciuto è ovvio, ma fa parte delle logiche di mercato".

Su Dia

"Oggi mettere tutti d'accordo non è semplice. Con la Salernitana abbiamo un accordo e già i moduli firmati da loro. Bisogna ora mettere d'accordo le altre società, dell'avvocato, dell'agente e del calciatore. Stiamo trovano la quadra. La nostra volontà è di prendere Dia, ci hanno chiesto un giorno di tempo e ora aspettiamo una risposta dall'entourage"

Sul mercato dello scorso anno

"I ragazzi quest'anno hanno un anno in più nella Lazio, quindi possono dare qualcosa in più ed è quello che ci auguriamo, poi sarà il campo a dirci se sono da Lazio e se abbiamo fatto investimenti giusti. A confortarmi è che molti di loro hanno avuto richieste dall'Italia e dall'esterno, ma abbiamo voluto non metterli sul mercato, altrimenti non si riesce a costruire una giusta alchimia".