Dieci giornate al termine del campionato, trenta punti in palio ed una situazione di classifica che vede la Juventus praticamente alla pari con Lazio e Bologna per la rincorsa alla qualificazione per la Champions League. Dopo la clamorosa sconfitta interna subita per mano dell'Atalanta i bianconeri hanno adesso solamente un punto di vantaggio sui capitolini e due sul Bologna, mentre più distante osserva, sornione, un Milan diventato esperto in rimonte. 

La Juventus deve dunque ripartire al più presto per il proprio orgoglio e per non vedersi superata in classifica nell'ultimo traguardo che gli è rimasto per questa stagione. L'avversaria contro cui dimostrare di aver voglia di centrare la qualificazione alla Champions non è però certamente dei più semplici, soprattutto dal punto di vista ambientale. E' risaputo infatti che quando la Vecchia Signora scende a Firenze per giocare contro la Fiorentina tutto l'ambiente viola, a partire dalla tifoseria, si carica alla ricerca di una vittoria contro un'avversaria considerata "storica" dai toscani. Inoltre la squadra di Palladino è alla ricerca di punti preziosi per la qualificazione alle prossime competizioni europee, la nona piazza non è certamente soddisfacente in questo momento e trovare una vittoria contro la Juventus avrebbe dunque per loro una valenza doppia.

In vista della sfida odierna il tecnico bianconero Thiago Motta ha ritrovato buona parte della rosa, attualmente l'unico indisponibile è Douglas Luiz, al netto dei lungodegenti Bremer, Cabal e Milik. La formazione bianconera potrebbe regalare diverse sorprese, anche se l'assetto tattico del 4-2-3-1 sembrerebbe ormai consolidato; gli unici certi del posto sembrano essere Di Gregorio, Gatti, Cambiaso, Weah e Locatelli, per il resto ci sono tantissimi ballottaggi e qualcuno ha vociferato anche che in settimana sarebbe stata provata la presenza contemporanea di Kolo Muani e Vlahovic, con il francese esterno nella batteria dei trequartisti e il serbo riferimento centrale. Anche la viola ha quasi tutto l'organico a disposizione, solamente Colpani resterà fuori per un problema al piede destro. Palladino, quasi certamente, punterà forte sui due ex bianconeri Fagioli e Kean, nella speranza che in particolare l'attaccante voglia continuare a vivere il proprio periodo magico anche di fronte alla squadra che lo ha lanciato nel mondo del professionismo.

Tornando alla situazione di classifica c'è da sottolineare che al momento del fischio d'inizio della sfida con la Fiorentina la Juventus potrà comunque godere di un piccolo vantaggio rispetto alle rivali per la corsa alla Champions. Oggi alle 15 infatti Bologna e Lazio incroceranno la loro strada in quel del Dall'Ara e quindi almeno una delle due, se non entrambe, lascerà punti per strada. D'altra parte i bianconeri dovranno invece non rallentare nemmeno per un secondo e trarre il massimo profitto da questa situazione. 

Il calendario della Juventus in queste ultime dieci giornate sembra essere leggermente migliore rispetto a quello di Lazio e Bologna. Nei prossimi turni sia i capitolini che i felsinei dovranno infatti ancora affrontare sia Inter che Atalanta, con il Bologna che dovrà anche vedersela con il Napoli di Conte, mentre per la formazione di Baroni c'è l'incognita derby della capitale alla trentaduesima, partita talmente particolare che potrebbe avere qualsiasi esito. La situazione ideale per i bianconeri sarebbe quella di riuscire a mettere più fieno in cascina possibile prima dell'arrivo alla trentacinquesima: da oggi fino a quel momento Locatelli e compagni dovranno vedersela con Fiorentina, Genoa, Roma, Lecce, Parma e Monza, mentre alla trentacinquesima ci sarà lo scontro diretto con il Bologna e nella giornata successiva quello con la Lazio. Arrivare a questo doppio impegno con un vantaggio consistente sarebbe certamente la situazione migliore per chiudere poi definitivamente il discorso Champions.

Per questo, già a partire da oggi, i bianconeri dovranno tornare a macinare punti. Non uscire da Firenze con una vittoria farebbe addensare ulteriori nubi sul futuro dell'allenatore juventino Thiago Motta, rafforzando ancora le voci che lo vogliono lontano da Torino dopo solamente una stagione. Per tanto si è parlato di un progetto triennale sotto la guida dell'ex centrocampista di Inter e Barcellona, veder naufragare questo progetto già dopo un anno sarebbe un fallimento per tutti: dalla dirigenza che lo ha fortemente voluto, all'allenatore che non avrebbe dimostrato di essere ancora in grado di guidare una grande, ai giocatori che non sono stati in grado di assorbire e mettere in pratica le idee del tecnico stesso. Oggi più che mai dunque la Juventus dovrà dimostrare di avere una grande unità d'intenti, la volontà di tornare a sentire la musica della Champions League anche nella prossima stagione e, perché no, regalare qualche gioia ad una tifoseria attualmente molto poco innamorata della propria Vecchia Signora.