Quel gol di Simeone risuona ancora fortissimo nei ricordi di due anni fa, quando l’ultima vittoria maturata contro i rossoneri per i partenopei significò la spinta verso le convinzioni che dettarono le parole alla gloria. È da allora che il Napoli non batte il Milan. Così come ancora brucia l’eliminazione ai quarti di Champions League che in quella stessa annata sbarrò la strada agli azzurri nel sogno europeo.
I confronti successivi non hanno più visto vittorioso il Napoli, dentro una piccola maledizione che in qualche maniera si porta ancora dietro i fantasmi di una rivalità croce e delizia. Per una storia che affonda le sue radici nel periodo più grande della storia del Napoli, quando il Milan era la rivale numero uno degli uomini allora capitanati da Maradona.
Per la partita col Napoli Fonseca dovrà fare a meno di alcuni giocatori molto importanti. Il rinvio della gara col Bologna ha potuto fare rifiatare il Milan dopo l’impegno vittorioso in Champions col Brugge, ma ha spostato le squalifiche di Reijnders e Theo Hernandez da far scontare proprio in occasione del big match di San Siro. Al Meazza mancheranno anche altri rossoneri per infortunio. E allora Morata e Leao supportati da Pulisic e Fofana, avranno il compito di insidiare la difesa ospite.
Antonio Conte, dopo il turnover parziale col Lecce, dovrebbe tornare sulla formazione più schierata dall’inizio della stagione, con Olivera preferito a Spinazzola, con Politano e Kvara trequartisti, a sostegno di Lukaku, e Gilmour al momento favorito su Lobotka, ancora non al meglio e sulla via del recupero dall’infortunio patito in nazionale.
Il copione tattico suggerisce alcune ipotesi più plausibili. Soprattutto quella per cui il Napoli dovrebbe compattarsi in un modulo corto e molto prudente sul piano difensivo, con il lavoro di Gilmour pronto a cucire i collegamenti tra le due trequarti e McTominay pendolo offensivo a ridosso dei due esterni avanzati. Il Milan è una squadra che tende a verticalizzare molto rapidamente nella fase offensiva e a ripiegare più prudentemente in quella difensiva, portando molti uomini in zona pressing, nella speranza di recuperare il pallone per avviare una transizione subito pericolosa per l’avversario.
Si prospetta, quindi, una partita in cui potrebbe essere più il Milan a cercare frequentemente la possibilità di costruire palle gol. I rossoneri, più indietro in classifica, non possono consentirsi passi falsi o ulteriori rallentamenti, mentre il Napoli, forte di un discreto vantaggio sulle inseguitrici, potrebbe anche valutare la possibilità della doppia opzione sul risultato. Questo, chiaramente, sulla scia dell’atteggiamento di un Conte che a parole si dice cauto, ma che sul campo pare voler aspirare a ben altro. In caso di risultato positivo il Napoli, però, rivivrebbe di certo le suggestioni della notte a San Siro di due anni fa.