Cent’anni fa fu Italia-Svizzera ai Giochi di Parigi del 1924. Sturzenegger e Abegglen regalarono la vittoria agli svizzeri per 2-1 in quel quarto di finale che vide i rossocrociati proseguire il torneo per poi perdere la finale con l’Uruguay. Trent’anni dopo, nella Coppa del Mondo del ’54, la Svizzera riuscì a battere due volte l’Italia. Prima nuovamente per 2-1, poi, dopo aver raggiunto gli azzurri a pari punti nel girone, per 4-1 nella partita spareggio.
Rari, ma combattuti, confronti hanno contraddistinto alcuni dei momenti della storia calcistica tra due nazioni così vicine così lontane, talvolta distanti, anche in malo modo, per un immaginario non privo di discriminazioni che pure il cinema italiano non ha disdegnato di raccontare.
Il ricordo del doppio pareggio che, decisivo l’errore di Jorginho dal dischetto, segnò negativamente il percorso dell’Italia nelle qualificazioni ai mondiali del 2022, a cui gli azzurri dovettero rinunciare, già dopo quelli del 2018, è ancora vivo, a monito di una doppia esclusione che è l’onta più insopportabile per la nazionale tricolore.
Adesso che a Berlino Svizzera-Italia è il primo ottavo di finale in programma, per gli azzurri, reduci dal secondo posto conquistato all’ultimo respiro con la Croazia, la sfida con gli svizzeri rappresenta una ragione di rivincita e una possibilità di riappropriarsi di un’autorevolezza che durante lo svolgersi del girone è sembrata svanire sotto i colpi di un gioco sterile e poco incisivo.
C’è in palio la qualificazione ai quarti di finale, un passo che, se raggiunto, restituirebbe all’Italia piena fiducia, cancellando le incertezze dovute a limiti tecnici e tattici a volte evidenti. All’Olympiastadion tanti italiani presenti in Germania potranno sostenere, si prevede una presenza in gran numero, una nazionale che in questi frangenti, visto anche il luogo che ospiterà la sfida, rievoca grandi ricordi e spiriti di appartenenza oltre la competizione sportiva.
“- Commissario: Come ti chiami?
- Nino: Garofalo Giovanni, innocente.
- Commissario: ...e italiano.
- Nino: Be', nessuno è perfetto, signor Commissario.”
(Pane e cioccolata)