Negli ultimi giorni diversi organi di informazione hanno ipotizzato un particolare scenario legato alla classifica finale di Serie A e alle possibili vincitrici italiane delle coppe a seguito del quale la quarta del campionato non solo non avrebbe diritto a partecipare alla Champions League, ma sarebbe relegata addirittura all'Europa Conference League. Uno scenario talmente “surreale” da risultare inesatto… e vi spieghiamo perché.
Innanzitutto vediamo qual è la teoria “sbagliata” per poi spiegare come si assegnano davvero i posti nelle coppe europee e perché nella peggiore delle ipotesi la quarta del campionato giocherà nella prossima stagione in Europa League.
La classifica finale della Serie A 2022/23 ipotizzata è stata la seguente:
1. Napoli
2. Lazio
3. Milan (o Inter, ma in questo caso per semplicità consideriamo il Milan ora avanti in classifica)
4. Atalanta
5. Inter
6. Roma
7. Juventus (piazzamento possibile anche a seguito di eventuali penalizzazioni)
8. Fiorentina
Poi vengono ipotizzate l’Inter vincitrice della Champions League, la Roma vincitrice dell’Europa League, la Fiorentina vincitrice dell’Europa Conference League e la Juventus vincitrice della Coppa Italia.
In questo caso si sostiene, giustamente, che solo le prime tre della Serie A andrebbero in Champions League (Napoli, Lazio e Milan), affiancate dalle vincitrici delle due principali competizioni europee (Inter e Roma). Il regolamento della Champions League prevede infatti che non sia possibile per una nazione partecipare con più di 5 squadre e che le vincenti delle competizioni UEFA hanno la priorità sulla quarta del campionato nazionale.
Fin qui tutto bene, ma da qua in poi inizia la confusione. Si sostiene infatti che se la Juventus vincesse la Coppa Italia e la Fiorentina l’Europa Conference League i due posti destinati all’Italia per questa competizione sarebbero assegnati a bianconeri e viola, con l’Atalanta che a quel punto nonostante il quarto posto non potrebbe fare altro che partecipare alla Europa Conference League.
Peccato che non funzioni così e si può facilmente evincere dal regolamento dell'Europa League nel quale non è presente alcuna regola che limita a due per nazione le partecipanti alla competizione.
La ratio dietro ai regolamenti che normano le qualificazioni alle coppe europee segue infatti dei principi ben definiti che, prendendo come esempio la Serie A che ha diritto a quattro squadre in Champions League, posso essere riassunte nei seguenti punti:
1) Si qualificano alla Champions League le prime quattro della Serie A
2) Si qualifica all’Europa League la vincitrice della coppa nazionale
3) Si qualifica all’Europa League anche la miglior classificata della Serie A che non conquista il diritto a giocare la Champions League o l’Europa League vincendo la coppa nazionale
4) Si qualifica in Europa Conference League la miglior classificata della Serie A che non conquista il diritto a giocare Champions League o Europa League
5) Le vincitrici di Champions League ed Europa League hanno un posto di diritto in Champions League
6) La vincitrice dell’Europa Conference League ha un posto di diritto in Europa League se non si qualifica per la Champions League
7) Non possono giocare la Champions League più di cinque squadre dello stesso paese. Se si qualificano per la Champions League le due vincitrici di Champions League ed Europa League senza piazzarsi nelle prime quattro del campionato, la quarta di Serie A viene esclusa e diventa "la miglior classificata della Serie A che non conquista il diritto a giocare la Champions League"
8) Le vincitrici di Champions League, Europa League ed Europa Conference League non liberano un posto ad altre squadre non qualificate tramite la Serie A se sono già qualificate per le coppe tramite il campionato nazionale
9) Le vincitrici di Champions League, Europa League ed Europa Conference League che non si qualificano alle coppe europee tramite il campionato non tolgono posti a squadre connazionali che si sono qualificate tramite il piazzamento nei campionati. L’unica eccezione, che non toglie posti ma prevede una “retrocessione” in Europa League, è quella del punto 7
Spiegate bene le regole ora è molto semplice capire cosa accadrebbe se si verificasse l’ipotesi iniziale:
Napoli, Lazio, Milan, Inter e Roma come detto andrebbero in Champions League.
In Europa League avrebbero diritto a partecipare la vincitrice della Coppa Italia (Juventus), la miglior piazzata del campionato non qualificata per la Champions League (Atalanta) e la Fiorentina come vincitrice dell’Europa Conference League.
In Europa Conference League avrebbe diritto a partecipare la miglior piazzata del campionato non qualificata per l’Europa League ovvero l’Inter. Essendo l’Inter già qualificata alla Champions League come detentrice non parteciperebbe a questa competizione ma nemmeno libererebbe il posto a un’altra italiana (punto 9). L’Italia rimarrebbe quindi senza squadre in Europa Conference League.
Da segnalare infine che il maggior numero di squadre che una nazione può portare in Europa è nove e accadrebbe nel caso in cui la vincitrice dell’Europa Conference League e almeno una delle vincitrici di Champions League ed Europa League non si qualificassero alle coppe tramite il campionato nazionale.
A quel punto si avrebbero 5 squadre in Champions League (prima, seconda, terza, quarta del campionato, vincitrice di una delle due coppe principali), 3 in Europa League (quinta del campionato, vincitrice della coppa nazionale, vincitrice dell’Europa Conference League) e 1 in Europa Conference League (sesta del campionato). Non è invece possibile avere dieci squadre di una stessa nazione nelle coppe perché nello scenario appena descritto, ma in caso di “triplete” italiano nelle coppe europee conquistato da squadre arrivate molto indietro in Serie A, in Champions League non sarebbe più presente la quarta del campionato che parteciperebbe all'Europa League, con la quinta che scalerebbe in Europa Conference League e la sesta fuori dalle coppe.