Walter Mazzarri è al suo secondo tentativo. Una Supercoppa lasciata tra la pioggia e le polemiche di Pechino dopo che lo stesso allenatore toscano aveva riportato un trofeo, la Coppa Italia, a Napoli dopo tanti anni dall’ultimo, proprio quella Supercoppa che il mister subentrato a Garcia andrà a giocarsi quando meno se lo sarebbe aspettato in un momento della sua vita rivolto a una quasi chiusura della carriera.

Battere l’Inter di Simone Inzaghi separa il Napoli dalla conquista di un trofeo che cambierebbe il sapore a una stagione che per adesso sa soltanto voltarsi indietro per rivedere una squadra bellissima, ma ormai irrecuperabile, dominare un campionato, quello dello scorso anno, che invece adesso vede proprio i nerazzurri guidare una classifica in cui solo la Juventus sembra reggere il passo di Lautaro e compagni.

Napoli e Inter per la prima volta nella loro storia a contendersi il titolo che una volta vedeva confrontarsi la vincente dello scudetto e quella della Coppa Italia e che quest’anno per la prima volta ha deciso le due finaliste dopo un mini torneo in cui Fiorentina e Lazio sono state battute con lo stesso netto punteggio (3-0). L’esito delle due semifinali ha restituito i meriti proprio alla formula originaria. Le trionfatrici delle due competizioni nazionali andranno a misurarsi per la Supercoppa nazionale.

Stavolta, però, con equilibri differenti. Il Napoli non è quello che nella scorsa stagione ha saputo farsi ammirare per qualità di gioco e solidità tattica. L’Inter è la squadra più in forma della serie A. I nerazzurri sono i favoriti per la conquista del titolo e lo sono anche per la vittoria in Supercoppa. Inzaghi può contare sulla sua squadra titolare e su un ottimo stato di forma generale. Con la Lazio l’Inter ha dominato la gara conducendola per tutti i novanta minuti e facendo registrare un numero elevato di occasioni da rete. 

Il Napoli con la Fiorentina ha mostrato una maggiore tenuta difensiva e un assetto più compatto, ma la fase offensiva è stata poco efficace e la manovra è apparsa ancora affidata alle invenzioni dei singoli. La sfuriata finale della doppietta di Zerbin non deve ingannare su uno stato attuale, quello degli azzurri, che mostra diverse lacune sia durante un possesso caratterizzato da una non sempre efficace rifinitura e da distanze tra i reparti non sempre armoniose. Soprattutto, si è visto anche con la Fiorentina, gli uomini di Mazzarri producono poche occasioni da rete.

Contro i viola l’impiego di Mazzocchi e Mario Rui esterni e con Di Lorenzo chiamato a fare il terzo centrale, il Napoli ha recuperato un po’ di copertura sulle corsie laterali e nella propria trequarti. Con l’Inter, qualora Mazzarri dovesse riproporre lo stesso schema tattico, il Napoli dovrebbe portare a un livello ancora superiore la capacità di tenuta e di concentrazione, vista la spinta sulle fasce proprio dei rispettivi terzini interisti. È ipotizzabile, quindi, un copione tattico che veda l’Inter più propositiva e intraprendente e il Napoli più accorto e pronto a sfruttare le ripartenze. 

Inzaghi può contare su una panchina più lunga del suo avversario, viste le numerose assenze nel Napoli. Questo aspetto potrebbe risultare condizionante se la gara dovesse svolgersi su ritmi più alti. E di certo i nerazzurri tenteranno di sviluppare anche una manovra che, proprio grazie alla possibilità di poter operare cambi di maggiore qualità, metta in difficoltà il Napoli alla lunga. Ovviamente, essendo una finale, non va sottovalutato l’elemento episodico. Resta, però, l’attuale maggior peso tecnico e atletico dell’Inter. Al Napoli non resta che concentrarsi sulla possibilità di riuscire a contenere l’avversario cercando di concedere il meno possibile.