Il Napoli ha bisogno di dare una risposta alla psicosi collettiva inquietata dalle ultime due uscite di campionato. Un punto in due gare, la rimonta a Genova dopo più di un’ora di non gioco e una serie di difficoltà tattiche che già mettono in dubbio il lavoro di Garcia non possono restare a farsi rimuginare dentro la testa di una squadra che fino a poco tempo fa costituiva un problema solo per gli avversari. E la Champions è il palcoscenico ideale per recuperarsi. 

Con le squadre portoghesi il bilancio storico del Napoli è incoraggiante. 7 successi e due sconfitte. Il Braga attualmente nel campionato portoghese occupa l’ottava posizione. Due vittorie, due sconfitte e un pareggio per adesso non sembrano riconfermare la stagione che l’anno scorso ha portato la squadra di Jorge a qualificarsi per la fase finale della Champions League. Lo Sporting Braga è già lontano dalla vetta e dalla zona Europa, a testimonianza di una condizione di forma che non appare tra le migliori.

Per la partita col Napoli e il debutto casalingo nella Champions, Jorge dovrebbe puntare sul 4-2-3-1, sogno “proibito” dell’attuale Garcia, con Gomez e Marin sulle corsie esterne, Vitor Carvalho e Al-Musrati in mediana e Bruma a sostegno di Abel Ruiz, per una trequarti, quella portoghese, che per caratteristiche di organico dispone di diversi elementi. Questo suggerisce anche ipotesi differenti nell’undici iniziale, oltre a più staffette a partita in corso.

Garcia ha bisogno di restituire ottimismo alla squadra, all’ambiente e a se stesso. Davanti a Meret potrebbero esserci delle novità. Addirittura non è da escludere l’impego del nuovo acquisto Natan. Il brasiliano, che non è ancora sceso in campo, affiancherebbe Rrahmani nella linea centrale. Mario Rui sembra favorito su Olivera, mentre dalla mediana in avanti dovrebbe essere schierati Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo dietro Kvara e Politano a supporto di Osimhen

Con un Napoli che sembra alla ricerca di un’identità tattica non ancora solida e definita, la gara potrebbe proporre un copione più imprevedibile. Sulla carta gli azzurri dovrebbero fare la partita, ma lo Sporting non è una squadra che rinuncia al palleggio, benché Jorge sa bene che non può permettersi di rischiare di alzare troppo il baricentro. Garcia di certo vorrà impostare il suo tema tattico sul dominio del campo e su un maggiore pragmatismo davanti alla porta. Due aspetti che con Lazio e Genoa sono venuti a mancare. Soprattutto il centrocampo e gli esterni offensivi dovranno dare segnali confortanti da questo punto di vista, per far sì che Osimhen non resti isolato.

La gara col Braga per il Napoli ha un doppio valore. I partenopei devono subito cercare di dare una buona direzione al gruppo C e hanno la necessità di ritrovarsi anche nel gioco oltre che nel risultato. Il dentro fuori in una partita di girone stavolta al Napoli dice di fare i conti con se stesso. E quindi poco conta che questa sia solo la prima sfida. Perché c’è già qualcosa che vuole scongiurare l’irreparabile.