Diego Simeone e Simone Inzaghi. Uno scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana vinti insieme con la maglia della Lazio. Si ritroveranno a fronteggiarsi da allenatori nell’ottavo di Champions League. A distanza di oltre un ventennio da quei successi. 

Da amici, da ex compagni di squadra e adesso da avversari. Uno artefice di quella filosofia di gioco passata sotto il nome di “cholismo”, tutta affidata a impianti tattici di grande solidità difensiva e compattezza tra le linee di campo, che ha portato all’Atletico successi che mancavano da tanto tempo, in Spagna e in Europa, e che ha sfiorato due volte la conquista della Champions (sfumata in due finali incredibili contro il Real Madrid). L’altro alla ricerca del suo primo scudetto da allenatore, che quest’anno sembra un traguardo possibile perché l’Inter ormai è candidata come la favorita per la conquista del titolo, e reduce anch’egli dalla delusione di una finale di Champions perduta per mano del Manchester City di Guardiola nella scorsa stagione.

L’unico precedente in gare ufficiali tra Inter e Atletico Madrid risale al 2010, nella finale di Supercoppa europea persa dai nerazzurri per 2-0 (reti di Reyes e Aguero, con De Gea che nel finale parò un rigore a Diego Milito), con i nerazzurri reduci dal triplete e gli spagnoli vincitori dell’Europa League. L’anno successivo sarebbe nata proprio l’era Simeone.

Un altro aneddoto che accomuna la storia di calciatori di Inzaghi e Simeone è rappresentato dal maggio del 2002, quando entrambi militavano nella Lazio che all’ultima di campionato sgambettò proprio l’Inter, che dopo essere stata due volte in vantaggio vide sfumare lo scudetto in un secondo tempo da incubo. Lazio che proprio in questa edizione della Champions ha affrontato Simeone nel girone vinto dagli spagnoli.

Gli spagnoli puntano su un 3-5-2 in cui Gimenez, Witsel ed Hermoso formano la linea di marcatura, mentre Molina e Lino si occupano delle corsie laterali tra cui Koke e De Paul forniscono le fonti di gioco a disposizione di Griezmann e Morata. Nella coppia d’attacco lo spagnolo costituisce un punto di riferimento più alto, mentre il francese gode di maggiore mobilità per sfruttare la sua rapidità e imprevedibilità.

Difficile immaginare un pronostico netto. Entrambe le squadre possiedono equilibrio tattico e ottima tenuta difensiva. Ed entrambe si affidano allo stesso modulo di gioco. Il che ipotizza una serie di duelli individuali, siano essi più ravvicinati, come nel caso dei fluidificanti, o a distanza, come per Lautaro Griezmann da una parte e Thuram Morata dall’altra. Essendo due formazioni speculari, saranno decisive le condizioni atletiche dei calciatori più tecnici e le scelte degli allenatori a gara in corso. La lettura degli equilibri in questi casi può risultare determinante. 

Quella con l’Atletico sarà per l’Inter la seconda doppia sfida con una squadra spagnola. L’ultima volta che è accaduto, nella stagione 2009\2010, l’Inter conquistò la terza Champions League della sua storia.