Per il Napoli sta per finire la stagione inversa. L’ultima trasferta sul campo della squadra che nella scorsa stagione al Maradona salutò i nuovi campioni pochi giorni dopo la conquista del tricolore. I viola hanno un po’ la testa alla finale di Conference League, per quella rivincita che stavolta metterà Italiano davanti all’ostacolo greco, dopo la beffa inglese della scorsa edizione.
Il Napoli incapace di vincere sembra sfuggire pure l’ultimo obiettivo rimasto. Quella competizione europea da alcuni considerata minore, da altri, invece, degna dei sogni di chi nella sua storia ha vinto poco. Dibattito di poco conto, davanti al significato per cui nello sport la gratificazione di un titolo è la cosa che più di tutte la scrive, la storia.
Gli uomini di Calzona dovranno sgambettare proprio la Fiorentina per aspirare alla conquista della qualificazione nella terza competizione continentale. Ma i partenopei dovranno guardarsi anche dall’arrivo del Torino. È addirittura in gioco in quale parte della classifica posizionarsi. Il fondo della sinistra è in bilico col vertice della destra. Un paradosso che alla fine di questo torneo risuona quasi come surreale per chi lo
aveva dominato precedentemente.
La Fiorentina quest’anno in campionato ha vinto a Napoli e nella semifinale di Supercoppa italiana ha ceduto il passo all’allora Napoli di Mazzarri dopo un netto 3-0 per gli azzurri, in uno dei rari sussulti del Napoli scudettato. Sulla panchina dei toscani siede proprio uno degli allenatori che i media riportano nelle possibilità del nuovo Napoli. Italiano più volte è stato tra i primi nell’indice di gradimento di un De Laurentiis che non può più sbagliare davanti alla necessità di rifondare quello che in fondo andava soltanto tutelato.
Osimhen non ci sarà. È iniziato l’allontanamento per l’attaccante ormai da tempo destinato altrove. A Firenze a sostituire il nigeriano potrebbe essere proprio quel Simeone che nel 2018 con una tripletta scostò il Napoli dal sogno scudetto, per poi esserne protagonista cinque anni dopo. Un rimbalzo della storia per cui quello che a volte può sembrare ostile in seguito può rivelarsi ragione di gioia. Uno dei rari vantaggi di questo calcio in cui i giocatori si spostano rapidamente da un luogo all’altro.
Fiorentina-Napoli ha avuto spesso il sapore di sfide delicate e decisive. Stavolta, per ragioni diverse, il valore della partita e il suo risultato saranno leggibili soltanto alla fine. Dopo finali e recuperi disputati. Con qualche verdetto che si farà attendere, ma che per il Napoli difficilmente porterà con sé un certo entusiasmo.