C’è stato un tempo in cui Italia-Albania ha raccontato di un’invasione e di un’annessione. Poi ce n’è stato un altro, più recente, in parte già dimenticato, in cui Albania ha voluto dire di decisioni politiche gelide, di imbarazzi internazionali e di altre oscurità davanti a quell’umanità in avanzo che permane più d’ogni altra cosa dalla notte dei tempi.
In Germania la gara di debutto per azzurri e albanesi mette davanti due nazionali dalle storie opposte. Una tra le grandissime del calcio mondiale, campione d’Europa in carica e, al di là delle specifiche valutazioni tecniche, tra le favorite per arrivare in fondo alla competizione. Dall’altra parte c’è la Cenerentola che soltanto da pochi anni è riuscita a costruire una selezione in grado di poter aspirare ai livelli più alti del futbol europeo.
Dopo la guida di Reja, Sylvinho ha dal primo momento dichiarato di voler condurre la nazionale albanese tra le grandi del calcio europeo. Rivoluzione sia in organico che nel modulo. Il 4-3-3 del tecnico brasiliano prevede un utilizzo più assiduo e con linee più alte degli esterni, per una squadra che sa muoversi con compattezza e con le linee corte. Per gli albanesi affrontare il 4-3-3 di Spalletti non sarà un saggio di poco conto.
Berisha, Hysaj, Djimsiti, Kumbulla, Ismajili, Strakosha, Ramadani, Asllani, Bajrami sono alcuni tra i nomi che compongono una selezione, quella albanese, che è in larga parte formata da giocatori che conoscono benissimo il calcio italiano. Non solo quelli citati, ma anche altri, militano o hanno militato in squadre italiane. La stessa formazione calcistica di molti di loro è avvenuta in Italia. Il che ne fa dei giocatori che sul piano calcistico possono essere considerati al pari dei loro colleghi italiani dal punto di vista delle conoscenze e dell’esperienza. Senza considerare quelli che giocano in altri club europei.
L’Albania può rappresentare la classica mina vagante all’interno di un girone dove le altre tre sono sulla carta considerate nettamente superiori. Spagna, Croazia e Italia posseggono un bagaglio tecnico di altissimo livello e sarà già molto interessante osservare quali tra queste riuscirà a spuntarla.
Eppure gli albanesi a Dortmund giocheranno certamente con lo spirito di chi non ha nulla da perdere, ma, al tempo stesso, conosce bene i propri avversari. E la gara con l’Italia per gli uomini di Sylvinho potrebbe rappresentare l’occasione per stravolgere immediatamente gli equilibri più facilmente pronosticabili. I precedenti, però, sono tutti a favore degli azzurri. 4 volte su 4 l’Italia ha battuto gli albanesi.