Nella scorsa stagione, con lo scudetto già aritmeticamente conquistato, la vittoria sull’Inter servì al Napoli per completare lo score di successi su tutte le altre 19 squadre di serie A. Allora il 3-1 segnato da un gran gol di Di Lorenzo disse di un Napoli che riuscì a batterle tutte, adesso, invece, non è più tempo per dettagliare la gloria, ma per inseguirla nuovamente.
L’Inter arriva a Fuorigrotta con l’obbligo di vincere. Una battuta d’arresto significherebbe cedere la vetta alla Juventus. Il Napoli non può permettersi passi falsi, perché la gara del Maradona per Mazzarri potrebbe significare accorciare ulteriormente le distanze dall’Inter e di non perdere terreno dalla Juve. Uno scontro diretto che per gli azzurri diventa vitale per non allontanarsi dalla lotta per il primo posto, oltre che per conservare il posto Champions.
Una sola vittoria (il 3-1 della scorsa stagione) negli ultimi 8 confronti di campionato dice di un Napoli che con l’Inter non ha uno storico incoraggiante. Una bestia nera che negli ultimi anni ha pure significato scivoloni accompagnati da momenti difficili e condizionanti per intere stagioni. Come, per esempio, la sconfitta segnata da infortuni nel novembre del primo anno di Spalletti e il pareggio che nella partita di ritorno rallentò la corsa del Napoli verso le speranze scudetto.
La squadra di Inzaghi è l’undici attualmente favorito per la conquista del titolo. I nerazzurri, certi della qualificazione agli ottavi di Champions League, giungono alla sfida coi partenopei reduci dalla rimonta in Champions col Benfica. Da 0-3 a 3-3 per un segnale di forza e di carattere che fino a prima di questo turno ha consentito all’Inter di condurre la classifica.
Per la partita con i campioni in carica Inzaghi dovrebbe schierare la solita linea mediana con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, supportata dagli esterni Dimarco e Dumfries. In attacco Thuram al fianco di Lautaro. Mazzarri deve fare i conti con il doppio infortunio sulla fascia sinistra di Olivera e Mario Rui, oltre che con l’indisponibilità anche di Zanoli sulla destra (di fatto al Napoli mancheranno tre terzini su quattro). Juan Jesus è favorito per occupare la corsia di sinistra proprio come già avvenuto nella trasferta di Madrid. Zielinski, reduce dallo scontro con Rudiger in Champions, dovrebbe recuperare e il tridente offensivo potrebbe rivedere Osimhen titolare con Kvara e Politano a sostegno.
Le assenze sulle corsie laterali costringeranno il Napoli a un numero minore di possibilità sulla spinta offensiva. Anche l’assenza di Lindstrom impone l’utilizzo di Elmas come unica soluzione e l’ipotetico impiego di Raspadori a gara in corsa più come attaccante laterale che come punta centrale. È chiaro che sarà l’andamento della gara a dettare linee e soluzioni agli uomini di Mazzarri. Così come sia Napoli che Inter non si potranno sottrarre alla necessità di cercare la vittoria perché il pareggio servirebbe poco a entrambe.