Lo scorso anno Torino-Napoli decretò una crisi senza soluzione. Un 3-0 che proprio sotto gli occhi di Antonio Conte, allora in tribuna ancora in veste neutrale, risuonò come un’umiliazione in cui nulla sarebbe stato giustificabile. Proprio su un campo dove il passato aveva segnato tappe importanti per traguardi importanti il Napoli aveva dato il peggio di sé senza possibilità di appello.
Dopo la vittoria con la Roma, il Napoli dovrà nuovamente difendere il primato sapendo che il successo è l’unico dei risultati possibili per guardarsi da una fila insidiosa e agguerrita di inseguitrici. Il gioco essenziale e cinico degli azzurri fronteggerà una squadra, quella granata, che da diverse giornate è costretta a mettere in discussione l’operato di un allenatore che aveva iniziato con un passo al di sopra delle aspettative.
Cinque giornate e il Toro si era piazzato in testa alla classifica. Vanoli nelle successive otto ha visto abbassare sensibilmente il rendimento dei suoi uomini, fino a un undicesimo posto e a una sola vittoria negli ultimi cinque turni di campionato. Un andamento pari solo a quello del Venezia ultimo in classifica.
La fase offensiva del Napoli è sotto la lente d’ingrandimento a causa della presunta scarsa vena realizzativa dei suoi attaccanti. In realtà la squadra di Conte è tra le prime in Europa per capacità realizzativa delle palle gol procurate. Il rapporto tra occasioni costruite e reti segnate vede gli azzurri tra le prime formazioni dei cinque principali campionati europei. Lo stesso Lukaku, non sempre al centro di critiche positive, ha contribuito attivamente a quasi la metà dei gol segnati dal Napoli fino a questo momento.
Per la delicata trasferta di Torino Conte dovrebbe ancora puntare su Kvara titolare, con Neres pronto a reggere un’ipotetica staffetta, e Politano a fare il doppio lavoro sulla fascia destra. Mazzocchi è l’unico indisponibile, mentre Lobotka con Anguissa dovrebbe completare la linea mediana dietro i trequartisti azzurri. Più complicata la situazione del Torino. Oltre a Zapata, Schuurs e Ilkhan, anche Ilic e Savva non saranno della partita, andando ad aumentare il numero di assenze di un Torino che col Napoli sarà quasi certamente costretto a comporsi in un 3-5-2 predisposto a un assetto molto prudente.
Il copione tattico più prevedibile sarà quello di un Napoli costretto a fare la partita e con gli uomini di Conte ad avanzare il baricentro per cercare di trovare spazi tra le maglie difensive dei padroni di casa. La gara con la Roma ha infatti fatto registrare un dato anomalo per il Napoli in questo periodo. Un possesso palla nettamente superiore a quello degli avversari. Col Toro l’andamento potrebbe ripetersi.
Al di là di ogni possibilità, la partita di Torino rappresenta una necessità soprattutto per gli ospiti. Antonio Conte sa bene che questa è una fase del campionato in cui una classifica molto corta impone pochi calcoli soprattutto in questo genere di gare. E un terzo di campionato ha già dimostrato quanto saper soffrire sia stato un elemento fondamentale. Col Torino il Napoli, oltre ai tre punti, dovrà cercare anche di dimostrare e dimostrarsi in grado di rompere l’argine della tensione di risultati spesso sofferti.